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A pesca di ghiozzetti di Darwin...

22 February 2007 ore 18:00

Dopo una lunga notte trascorsa in oceano, ormeggiamo in una caletta tranquilla riparata dai venti e dal mare, chiamata “caleta Ideal” e credo proprio che non ci sia nome più azzeccato. “Ideal” per riposarsi e per permettere ai ragazzi dell’equipaggio Damiano, Marco, Fernando e Ricardo di risolvere un problema di un accumulo di acqua marina, entrata con un’onda in uno dei gavoni di poppa durante la notte.

 

Dopo una buona colazione a base di nescafé, latte, biscotti, marmellate e molte altre delizie, noi ragazzi decidiamo di esplorare la piccola caletta con il tender. Chiaramente inizia a piovere, ma le nostre cerate ci tengono asciutti e il morale è sempre alto! La vegetazione è bassa, non siamo circondati dalle solite montagne, si intravede qualche cormorano e una coppia di anatre del kelp (Chloephaga hybrida). La barca sembra ormeggiata nell’unico punto profondo, circa venti metri, perché durante la piccola escursione ci rendiamo conto dei fondali bassissimi, insidiosi anche per il nostro gommoncino.

 

Nel pomeriggio io ed Emilio decidiamo di provare ancora a pescare, visto gli infruttuosi tentativi durante la navigazione nei fiordi (previsti dallo skipper Filippo). La carenza di esche da innescare non ci scoraggia ed Emilio prepara un’ottima ed universale esca a base di farina, formaggio etc. Scelta azzeccata perché Emilio a qualche secondo dal “lancio” della lenza cattura un pesce! Finalmente! Nonostante le dimensioni della cattura, un piccolo ghiozzetto, siamo felici sia per l’eventuale cena che per l’alta possibilità che il ghiozzetto sia quello che Darwin aveva portato a casa dal suo viaggio, attribuendogli erroneamente il nome di Gobius ophiocephalus, ghiozzo presente solo nella laguna di Venezia. Tuttora alcuni libri riportano come distribuzione della specie la laguna veneta e l’arcipelago delle isole Chonos.

La prof Rasotto è, ovviamente, molto entusiasta e subito ci invita a pescarne qualcuno da portare a casa come campione per un eventuale studio. Ci mettiamo all’opera risolvendo sia il problema campione, sia il problema cena con la cattura di numerosi ghiozzetti, uno scorfano (Sebastes capensis) ed un pesce chiamato "Rollito" (Pinguipes chilensis), molto apprezzato dalla cucina locale. La Rasotto ed Elisa, cuoche di bordo, non smettono di prepararci semplici e deliziosi pasti e anche oggi ci fanno sentire un po’ a casa con un ottimo risotto di pesce.

 

Andrea

Evoluto per Caso

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