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Adriatica fa tappa a Bequia

29 June 2006 ore 19:00

Eccoci, di nuovo in pista, stamane all'alba salpiamo alla volta di Bequia, un'isola minore a sud di St Vincent, il piccolo e ridente villaggio che si affaccia nella baia principale è rinomato per i suoi cacciatori di balene.

Qui fino a pochi anni fa si praticava la pesca ai grossi cetacei. Si possono notare in ogni angolo tracce tangibili della storia dei balenieri che abitano l'isola, per entrare in alcuni bar si passa sotto un arco di enormi costole di balena, e i banconi hanno ossa incastonate, ci si siede comunemente su sedie ricavate da enormi vertebre. Per fortuna oggi lo sterminio - almeno da parte dei locali - è finito.... PURTROPPO l'altro giorno abbiamo però incrociato una lancia con un arpione a prua armato su un fucile calibro 12... Incuriosito dall'insolito incontro mi sono informato ed ho scoperto che si tratta della caccia al black fish. Inizialmente non riuscivo a capire di che cosa si trattasse. Una volta rientrato a bordo ne ho parlato ad Elisabeth, nota attivista contro le baleniere assassine, ci ha subito spiegato che il black fish è il globicefalo, ahime si, un cetaceo di modeste dimensioni e non in pericolo di estinzione... ma pur sempre un mammifero che raggiunge le 3 tonnellate. Tutto regolare quindi ma comunque un po' triste.

 

Qui a Bequia regna una pace magica e tutto è molto simpatico, una passeggiata ci porta al piccolo mercato locale che abbonda di carnosi avocado e manghi maturi. Gli ananas abbondano e non possiamo fare a meno di rientrare carichi come somari di ogni ben di dio. Concludiamo con una serata al Frangipani un rinomato ristorantino che era già in auge nel 1984, quando sono approdato qui per la prima volta. Nulla è cambiato, i profumi i colori, lo spirito...


Nella baia di Bequia Francesco Prinzivalli ne ha approfittato per fare un'immersione. La barca del Diving lo è venuto a prendere direttamente a bordo e la guida, una ragazza di colore che si chiama Didè, l'ha accolto con "You speak english..". Nel corso dell'immersione durata 57 minuti a con una profondità raggiunta di 16 metri, Francesco ha avvistato diverse murene, due cavallucci marini, una piccola tartaruga ed un'aragosta davvero enorme (mai vista prima una così grande). I compagni di immersione erano due coppie americane di cui una alla prima immersione. Vengono dall'Alabama ed erano veramente incuriositi da Adriatica ed hanno chiesto a Francesco notizie sulla barca e sul suo itinerario. In superifice, invece, continuano a spazzare la baia brevi ma intensi temporali.

 

Federico Pettenella

Skipper di Adriatica

 

 

Eccomi qua... non mi basta avere portato un pacco di fogli e il portatile (contro ogni regola, lo ammetto!!) per battere la tesi... c'e' anche il diario da scrivere! ;)

Dunque... Ieri sera tornando a bordo dopo la festosa e fastosa cena ho avuto la spledida sensazione di sentirmi di ritorno a casa, e questo dopo poco più di ventiquattro ore!

Merito dell'accoglienza di questi quattro matti, che sembrano usciti da una commedia comica e che ci viziano come delle mamme italiane. La prima impressione riguardo all'Adriatica è stata: miii che grande!

E io che già mi vedevo relegata in una striscia di 30 cm per 1 m. Invece no, comodi in coperta e sopra... Potremmo quasi organizzare una staffetta sul ponte! O una caccia al tesoro?! Umm.. dovrò consultare in proposito la mascotte di bordo, il piccolo Speedy Diego, che ha battuto tutti nelle flessioni attaccati al boma e nelle gare di nuoto.

 

Ma chi sono, vi domanderete? Mi chiamo Paola, e non mettevo piede in barca da quando ho fatto la patente a Trieste tre anni fa. Quando ieri siamo salpati, mi sono commossa al fruscio delle vele al vento e allo sciabordio dello scafo. Perché questi anni vissuti a Monaco di Baviera (dove sto finalmente terminando il dottorato in Astrofisica) non mi hanno fatto dimenticare le mie origine lacustri (sono di Salò, sul lago di Garda) e le domeniche in barca con i miei (ciao ma'!).

Passare dalla Monaco dei mondiali a questo Paradiso solo per noi mi ha fatto rinascere. Sì, anche qua piove, ma dopo 5 minuti c'è di nuovo il sole caldo. E la piccola capitale di Bequia, Port Elizabeth (attenzione, non come la nostra super-Elisabeth, che è con la esse), con le sue casette colorate, i fiori dai colori intensi e le due ripide stradine trasmette una serenità ed un'allegria uniche. Per oggi vi saluto, mi attendono una bella nuotata e la colazione prima della nuova traversata!

 

Paola, Velista (non proprio) per Caso

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