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Anche i marinai si emozionano

3 May 2007 ore 00:00

C'è fermento in coperta. Sacchi di vele, borse con la spesa, cassette degli attrezzi, cime. Ieri e l'altro ieri sono imbarcati Andrea Bari e Ignazio Mannu, che daranno una mano a Damiano e Fernando a riportare Adriatica in Italia. Io e Ricardo> sbarchiamo. Reimbarcheremo in Mediterraneo dopo un po' di riposo e un periodo di riorganizzazione di tutto il programma realizzato fin'ora. Inoltre ci sono da preparare le nuove avventure e i nuovi viaggi di Adriatica!

Syusy e Patrizio ci aspettano a Bologna. Chissà quante idee nuove per fare navigare Adriatica ancora. Ieri sera abbiamo festeggiato il nuovo comandante. Nella Chacra (villa di campagna) di Alberto, il nostro amico argentino che ci sta ospitando e curando come dei figli, è stato organizzato un ennesimo "asado": maialino, salsicce, costolette, tutto alla griglia su fuoco di legna di eucalipto!

Noi marinai non siamo facili alla commozione, ma non vi nascondo che lasciare Adriatica dopo 14 mesi di navigazioni, la partenza da Rosignano, i VpC ospitati a bordo, i professori e i ragazzi delle università, gli sponsor, gli amici conosciuti in sud America, la difficoltà e la lunghezza della navigazione... beh, un po' di emozione l'ha data. Ma anche orgoglio, per il viaggio che Adriatica ha percorso grazie ai miei ragazzi: Ricardo Cufré, Andrea Barbera, Damiano Martini, Marcone e Emanuel, Fernando, Martin Alonso.

Italia, Spagna, Gibilterra, Canarie, Capoverde, le isole dei Caraibi, Curaçao, Panama, Galapagos, costa del Perù, Cile, Argentina, Uruguay: 18.000 miglia, l'80% di un giro del mondo!

E la grande soddisfazione di passare il comando, seppure provvisoriamente, a Damiano. 25 anni e un carattere da scafato marinaio. FitzRoy aveva la sua età quando prese il comando del Beagle la prima volta. Ottimo tecnico, impeccabile marinaio, con un carattere preciso ed esigente da se stesso prima che dagli altri, ha già comandato barche grandi, ma questo viaggio, queste 6000 miglia di traversata oceanica di cui un buon 40 percento controvento, con la responsabilità di un equipaggio proprio e di riportare sana e salva Adriatica a casa saranno il suo "salto professionale".

Gli abbiamo regalato un 'libro di bordo', il primo che compilerà giorno per giorno e che resterà suo. Il racconto della navigazione, la rotta, il vento, le condizioni meteo, i turni di guardia, le rotture e le riparazioni, gli incontri con altre navi. Tutto sarà raccontato e riportato scrupolosamente su questo quaderno blu.

Ci siamo salutati in banchina con un abbraccio. Poi sono salito sulla Jeep rossa come Adriatica e sono partito per Montevideo, senza voltarmi, con Ricardo al mio fianco, come sempre.

Ciao Dami, ciao Adriatica. Ci vediamo a Cagliari.

 

Filippo Mennuni

Comandante di Adriatica

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