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Chi l'ha detto che la traversata è monotona?

25 February 2002 ore 12:00

Oggi, rispetto a ieri, è tutta un’altra cosa. Il cielo è azzurro, il mare è sempre una gran brutta bestia, ma mi fa meno paura. Ho anche dormito, almeno un po’. Il problema, in cuccetta, è il rollio, cioè la barca che sbatte di qua e di là e che, di conseguenza, ti sbatacchia dappertutto. Per cui devi tenerti con un braccio e le gambe, con i muscoli sempre in tensione. E non è un gran bel modo di riposarsi.

 

Comunque, sono salito e assieme a Cino, Paolino, Cristoforo e Marianna abbiamo visto l’alba. E, in coperta, abbiamo trovato un pesce volante! Erano giorni che l’aspettavo: tutti i navigatori raccontano nei loro libri dei pesci volanti che saltano a bordo durante la notte, e noi finora non ne avevamo avuto neanche uno! Stavo chiacchierando con Cino quando ho visto (sì, l’ho visto proprio io!) un relitto. Abbiamo cambiato rotta e ci siamo avvicinati.

Da lontano sembrava una barca, una lancia di salvataggio. Poi ci è sembrato un pezzo di ala di un aereo. Da vicino abbiamo capito che si trattava della prua di uno scafo di un catamarano (o di un trimarano). Di agganciarlo non se n’è nemmeno parlato, visto il mare. Abbiamo visto che era colorato in rosso e verde e sopra aveva il numero 999. A qualcuno che mi legge viene in mente qualcosa? Che ne so: il naufragio di un catamarano in occasione di una regata oceanica? O qualche altro incidente segnalato negli ultimi tempi?

 

E’ stato molto impressionante incontrare questo relitto, fantasticare sul perché e il come del naufragio e, soprattutto, sulla sorte di chi c’era a bordo. Ma non c’è stato praticamente tempo: la lenza ha cominciato a svolgersi sul rocchetto impazzito. Stavolta, dopo il bonito dell’altro giorno, si è trattato di un dorado (o mai-mai), issato a bordo da Cino e da Marco. Un bel pescione lungo quasi un metro, del peso di più di 5 o 6 chili. Ormai abbiamo il congelatore pieno di pesce!

 

Diario della sera

 

Alla faccia di chi mi aveva detto che la traversata atlantica sarebbe stata una monotona passeggiata! Una passeggiata non lo è di certo, e monotona nemmeno: ogni giorno succedono un sacco di cose! Anche la visita di un gabbiano (che Cristoforo ha classificato come sterna) è un diversivo: ha volato attorno alla barca, ha preso il vento restando immobile sopra la nostra randa e poi si è appoggiato sulle onde, a pescare e a riposare.

Cristoforo e Cino si lamentano che la barca cammina poco e, di nascosto da Marco e Vanni, cazzano una cima di qua, ne lascano una di là e propongono continuamente di tangonare il fiocco, cioè di tenerlo largo sul fianco della barca con un apposito bastoncione (il tangone) dimodochè prenda più vento da poppa. Mentre vi scrivo, sottocoperta, mi sembra di sentire che stanno appunto facendo questa manovra. E intanto Marco pulisce il dorado e Marianna lo filetta. Quanto manca all’ora di cena? In Italia e' circa mezzogiorno, qui credo che siano le sei.

 

Patrizio

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