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Ci siamo quasi! Presto avvisteremo terra

28 February 2002 ore 12:00

Giornata strana. Abbiamo dato anche un po’ di motore, perché il vento non si decide. Dice Covre che è colpa di una depressione sulla costa degli Stati Uniti, cioè più a nord di noi, che fa non so cosa… Io so solo che questo signor Aliseo è un gran bidonaro! Ma ormai siamo arrivati. Dovremmo avvistare terra questa notte, o domani all’alba. Oggi ho pensato di arrivare, ho visto tutta la scena del nostro arrivo e mi sono commosso. Poi mi sono arrabbiato.

 

Mi sono arrabbiato perché, se mi sono già commosso oggi, domani quando arriverò non mi commuoverò più. Possibile che sia così difficile, per me, vivere l’attimo, aspettare e accettare il presente?! E col tempo peggioro: una volta vivevo le cose solo dopo, nel ricordo. Adesso addirittura le vivo “prima”, e quindi le consumo prima che avvengano…

Da un punto di vista concreto, nulla da segnalare, se non che Cino, ancora una volta, è il migliore: lui è l’unico a non sentire (apparentemente) la tensione dell’arrivo. Anzi, più cresce l’incertezza sul momento dell’arrivo, più lui si rilassa. Io temevo che si annoiasse.

 

Invece Cino ci ha ringraziato per questa traversata. Ci ha raccontato che lui è andato in barca fin da piccolo, ma fino ai 30 anni non ha fatto regate, andava per mare per il gusto di andarci. Pare che la traversata con noi, dove non ha avuto nessuna ansia da regatante, gli abbia fatto ricordare quei tempi, gli abbia fatto capire che il mare gli piace ancora, anche “gratis”, anche senza una coppa da vincere.

E sì che questa traversata, con i suoi tempi e le sue onde lunghe, con le sue sospensioni spazio-temporali, con i suoi episodi emozionanti, è stata una grossa lezione di vita-vissuta-nel-presente! Non ho imparato niente? E’stato tutto inutile? No, questo non credo. Solo il fatto che io mi chieda e mi ponga queste domande, è già un buon segno, credo.

 

Patrizio

 

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