Oggi io e Cino, con Paolino e Cristoforo, abbiamo fatto un giro per Gibilterra. Poco "Gibil-" e molto "- Terra": mi aspettavo un posto di mare e di marinai, invece ci sono molte più automobili che barche, molti più parcheggi che marine. Nella piazza principale, poi, svetta un grandissimo edificio moderno, il più grande di tutti: è un parcheggio-silos-multipiano.

Berbera fino al 1500, spagnola fino al 1700 e poi territorio britannico, Gibilterra è il posto al mondo con maggiore densità di vecchi cannoni. E’ sempre stata una fortezza, una montagna piena di camminamenti, gallerie, cannoni e grotte naturali, in cui resistere agli assedi. In un certo senso è sotto assedio anche oggi: infatti, arrivando dalla Spagna, non c’è un solo cartello che la segnali. Per gli spagnoli non esiste.

Dice la leggenda che quando i Macachi (le uniche scimmie europee,arrivate qui forse quando lo stretto era ancora attaccato) che vivono sulla rocca saranno estinte, Gibilterra tornerà spagnola. Fino a poco tempo fa le scimmie erano guardate a vista e protette dai militari inglesi, adesso non se le fila nessuno… Per cui i Gibilterresi temono che la Gran Bretagna voglia cederli alla Spagna e manifestano in piazza contro questa eventualità (li abbiamo visti anche noi sfilare con bandiere inglesi e inni). Cino dice che lo fanno solo per non perdere i loro benefici fiscali, per lui Gibilterra è una roba tipo San Marino… A me piace la lingua, una specie di inglesolo o spagnolese, che riesco a capire bene. Comunque Gibilterra o non Gibilterra, domani si parte.

Tutti ne approfittano per farsi la doccia e lavarsi i capelli. Cino dice che non va bene: prima di una traversata non bisogna lavarsi, perché bisogna lasciare alla pelle le sue protezioni naturali. Io obbedisco. Tanto io e lui dividiamo la stessa cabina, se poi puzzo non potrà mica lamentarsi!

Patrizio