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Come descrivere il paesaggio dei canali cileni?

8 February 2007 ore 18:00

Posizione: 42°36',9S - 073°22',8W. Zigzagando tra i canali interni del Golfo de Corcovado, lato orientale dell'isola di Chiloé. Rotta 295°. Velocità 8,6 nodi. Ore 20:35 LT.
Vento da Sud-Est a 25 nodi. Mare piatto: una favola!. Genoa completo. Pressione 1013,3 Mb, copertura del cielo 2/8. Sereno, secco.


Adriatica naviga finalmente nei Canali Cileni. Siamo arrivati il giorno 6 da Valparaiso dopo un'estenuante navigazione di 6 giorni contro vento, mare e corrente che ci fiaccati più dei 22 giorni dalle Galapagos a Antofagasta. Siamo stati accolti da molti amici che Adriatica si é già fatta in questo mese di permanenza cilena.

Andrea a Beatriz (un italiano che ha capito molte cose trasferendosi praticamente a vivere in Cile e la sua compagna cilena) ci hanno accompagnati a conoscere Marjike Van Meurs (si pronuncia "Marike"). E' la direttrice del Museo di Ancud. Olandese di origine, come molti dei Chiloti attuali (chilote: abitante di Chiloé) che sbarcarono qui a cominciare dal 1600. Una persona eclettica, interessante, vitale, innamorata della sua terra - che é Chiloé, non l'Olanda - e... molto raffreddata!

Ma nonostante la malattia ci ha voluto mostrare tutto del suo piccolo e interessante museo: i tessuti tipici, lavorati con fibre di lana delle pecore patagoniche e colorati con coloranti vegetali; i settori storici e archeologici, ma soprattutto la "Balena". Un enorme cetaceo maschio trovato arenato su una spiaggia di difficile accesso sul lato occidentale dell'isola, verso l'oceano aperto. Tutta la popolazione di Ancud e in particolare i pescatori hanno aiutato Marjike e Carola, una giovane e carina biologa a recuperare lo scheletro dell'animale per esporlo nel museo. L'animale é stato pulito (26 metri sono tanti) e trasportato pezzo per pezzo. Le sole ossa della testa pesano 800 chili. Ora é in bella vista ad Ancud ed é una delle attrazioni principali del luogo di cultura. E poi la Goletta Ancud. Con questa nave, ricostruita fedelmente nel cortile del museo, i cileni partirono alla conquita del loro "Sud", cioé di tutti i territori che stavano più in giù di Chiloé e li annessero solo qualche giorno prima che arrivassero i francesi.


Più tardi, lo stesso giorno del nostro arrivo, siamo stati a Radio Estrella del Mar, la radio del sud del Cile. L'intervista che abbiamo rilasciato raccontando il nostro viaggio e il suo obiettivo, ha suscitato un interesse enorme in tutta la comunità e ora tutti aspettano Adriatica, che é la più famosa barca a vela che solca queste acque. Domani arrivano Patrizio, i professori di Padova e i loro studenti che avete già conosciuto sulle pagine del sito e gli operatori video. Avremo così occasione di riprendere tutto ciò che sta avvenendo intorno a noi e la bellezza di questi luoghi: una miriade di isole disseminate come sassi tirati lungo la costa cilena che ricordano la conformazione orografica della Croazia, ma con la vegetazione dei laghi lombardi e della Svizzera coronati da una serie di montagne innevate che ricordano la Norvegia. La navigazione in queste acque richiede perizia e attenzione. Correnti fino a 8 nodi (pari, cioé, alla velocità massima di Adriatica a motore) ci deviano dalla rotta e ci spingono contro le punte accuminate delle scogliere a guardia degli angusti canali.

 

Radar, scandaglio, due persone di guardia costantemente in coperta sono i mezzi minimi indispensabili per evitare i pericoli. All'improvviso una distesa di alghe lunghe diverse decine di metri e con tronchi spessi fino a 5 centimetri ti si presentano a prua, rischiando di avvolgere l'elica e causare la rottura definitiva del motore. Anche navigare a vela, tra vortici di acqua e vento, salti di direzione e brusche e intense raffiche non é cosa da poco. I pericoli sono centinaia e l'istituto idrografico cileno, che da anni si occupa di stilare le carte nautiche della zona, non é ancora riuscito a repertoriarli tutti. Anzi, ne mancano la maggior parte, quindi anche dove le carte non segnano nulla potrebbe esistere una roccia infida o una barra di sabbia. In questo momento stiamo entrando nel Canale Lemuy, che in 10 miglia sfocia in un nuovo calale, Estero Castro, dove sorge la cittadina di Castro, nostra meta. Arriveremo verso le 3 del mattino, dovendo combattere l'ultima parte del percorso contro una marea di 5 nodi in uscita dal lungo golfo.

Ora stiamo navigando a 8 nodi con vento di lasco e solo genoa. L'equipaggio scatta foto a raffica sulle spettacolari luminosità del tramonto. In forno sta scaldando il pane, che stasera accompagnerà una calda zuppa ristoratrice. La temperatura scende a 8 o 9 gradi e con il vento la sensazione é che sia vicina allo zero. Come premio per l'equipaggio ho preparato un flan alla vaniglia. Meritano un premio i miei uomini: Ric, Fernando, Marcone e Damiano.

A domani, per il seguito del racconto e le prime notizie dall'italia che arriveranno tramite Patrizio!

Ciao,

 

Filippo Mennuni

Skipper di Adriatica

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