Il sito navigabile dei Velisti per Caso!
twitter facebook friendfeed flickr youtube scrivi a

velisti tv

> newsletter

> cerca

> credits

iscriviti alla
newsletter


cerca nel sito

Corsi di cucina italiana in Nuova Zelanda

26 September 2002 ore 20:00

Un'altra cosa molto interessante ad Auckland sono le persone. I neozelandesi sono estremamente cortesi, tranquilli e gentili. Ma la cosa particolare soprattutto in questo periodo è che si incontrano moltissimi turisti italiani o comunque molti italiani che abitano ad Auckland.

Noi siamo accompagnati da un signore che si chiama Giuseppe Gallina, che lavora per l'Ufficio del turismo neozelandese che ci dà una mano e ci fa da guida. Ma poi ci sono altri italiani che vivono qui: ad esempio ci sono due soci, Giuseppe Martegani e Roberta Rho, che hanno un'agenzia turistica, ma in via amichevole a noi hanno dato una serie di dritte per trovare dei percorsi particolari. Ad esempio hanno promesso che ci porteranno sull'Isola di Waiheke (si pronuncia "Uaiki"), che sembra molto interessante, vedremo.

Oltre a loro ci sono ancora altri nostri compatrioti che abbiamo contattato perchè sono amici di Gigi ed Irene, gli skipper del Và Pensiero, che si sono naturalizzati kiwi, cioè cittadini neozelandesi. Li cito per affetto nei loro confronti: da Simone Garzella a Ruggero, da Patrizia a Beppe, a Raffaela e Paolo. Questi due sono - se si può chiamarli così - "attivisti di slow food" perchè dall'Europa è arrivato Slow Food in Nuova Zelanda e ha un grandissimo successo. Raffaela, addirittura, ci ha fatto partecipare ad uno dei suoi corsi di cucina che tiene ai neozelandesiQui gli abitanti sono assolutamente attratti dalla cucina italiana e Raffaela sostiene che sono molto bravi come studenti, anche se sono un po' troppo precisini. Mentre un italiano si accontenta di avere una ricetta a grandi linee, i neozelandesi vogliono a tutti i costi le dosi esatte perchè hanno un altro gusto.Per loro, ad esempio, non si può dire "mettere dell'uvetta quanto basta", non sanno quasi nemmeno cosa sia e vogliono sapere "quanti chicchi". Comunque, siamo andati a partecipare ad una delle serate che Raffaela ha organizzato come Slow Food Scuola di Cucina Italiana. Abbiamo mangiato benissimo anche perchè Raffaela ha il pallino di contaminare la nostra cucina con quella maori e quella kiwi (neozelandese). 

Quindi abbiamo assaggiato delle cose stranissime: per esempio, una pasta asciutta con un ragù di agnello (molto buona!), abbiamo provato degli intrugli cucinati con delle erbe tipiche della cucina maori che anticamente erano delle erbe medicinali, ma adesso sia i maori che gli italiani sotto la guida di Raffaela usano come sapori, come droghe da cucina. Abbiamo mangiato il dolce tradizionale kiwi, la "Pavlova", che è una specie di meringa. Insomma ci siamo divertiti, è stato molto istruttivo e naturalmente abbiamo mangiato come i maiali.

 

Patrizio

Inserisci commento

Inserisci il codice

riportato qui a fianco

Questo website utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza d'uso. Proseguendo la navigazione date implicitamente il consenso all'uso dei cookie. close [ informazioni ]