E questa è Saba. 

Ma prima abbiamo visto Pointe a Pitre (Guadalupe), Les Saintes, Malendure Ilet Pigeon (Guadalupe), Deshaies (Guadalupe) e Nevis. E ora ci stiamo dirigendo verso Tortola.

Tutto regolare. Palme. Vulcani. Piccioni marini che si tuffano di testa in mare per pescare. Iguane. Pesci colorati e sogliole mimetiche.

Di Saba invece abbiamo visto una non piccola parete rocciosa a picco sul mare.

Il tempo non è sempre sole e nuvolette sparse. Abbiamo preso delle piogge, e in questo momento ci stiamo proprio dirigendo verso nuvole nere... Per ora poca vela, molto motore e poco vento.

A Deshaies, con rammarico, ho dovuto ammainare la bandiera del Rimini. Dall'Italia La Severi Marina e Tonti Lino mi hanno reso nota la sconfitta. Dopo aver suonato il silenzio, ho riposto la stoffa bianco-rossa, come indicatomi dal capitano, nel posto dedicato alle bandiere che si issano più di frequente. Altro gesto scaramantico marinareso...

A Nevis, il buon vecchio J.J. Gionfri Sampei Rpala Riccioni, ci ha dimostrato che tutto quello che avava fatto da Capo Verde ai Caraibi non era solo scena. Non so come abbia fatto, ma è riuscito a pescare. Certo niente di enorme, ma un buon risultato, visto l'impegno e la dedizione del cacciatore di squame. E la cosa più bella è che non si è accontentato. Dopo esserci slampati in un unico pasto il suddetto pesce della famiglia dei tonni, in serata, quando il resto della ciurma dormiva, il nostro fisherman ha preso altri tre pesci di piccola stazza. Era ora! Ringazio e chiedo venia per aver dubitato delle facoltà del nostro compagno di viaggio.

Una cosa non mi torna. Non riesco a capire dove si trovi Monkey Island. E più scruto le carte nautiche, più non riesco ad orientarmi. E dove è andato ad abitare Guybrush Treepwood? Quando giocavo con l'amiga era tutto molto più semplice. Tanimodi ("comunque" n.d.t.) sono ben organizzati da queste parti. Si arriva, si butta l'ancora, si fa qualche immersione, poi si va a mangiare, e infine si va a letto circondati di stelle e luci di paesi che si riflettono sull'acqua. E il corallo è bello. Talmente bello che durante un'apnea ho deciso di capire se era duro o meno. Così gli ho avvicinato unpiede e tagliandomi mi sono reso conto che era duro. Niente di grave. Un pò di sangue in mare. Due o tre squaletti che vengono ad odorarne il profumo e io che divento campione dei 200 metri stile fuga per risalire in barca. Quando tornerò a Rimini, dirò ai bagnini di buttare in acqua un pò di corallo. Possibilmente di quello morbido che non taglia: fa scena e fa molto colore.

Ma a proposito di buttare l'ancora, posto che farlo non è così difficile, visto che Adriatica è in possesso di un motore dedicato, e posto che anche per levarla ci si avvale dello stesso motore, bene, posto tutto ciò, io ho comunque imparato a "bisciare". Bisciare vuol dire agevolare il raccoglimento della catena dell'ancora nell'apposito contenitore posto a prua, avvalendosi di un mezzo marinaio e di un paio di quanti. L'obbiettivo è evitare che la catena si ingarbugli e che lavori male quando viene ributtata l'ancora. Dopo essermi imbarcato come operatore tv, e dopo essere stato promosso "velista per caso", essere diventato, in circa due mesi di navigazione, "Bisciatore ufficiale di Adriatica" è per me oggi una grande soddisfazione. Sembra tra l'altro che anche il nostro skipper, prima di diventare tale, sia stato bisciatore.

Aggiungo che al momento stiamo navigando a motore verso le Virgin Islands inglesi. E aggiungo che sotto coperta fa un caldo da sauna, mentre fuori i ragazzi hanno messo le cerate: sembra stia piovendo.

Chiudo ribadendo che si dice Piada e non Piadina. E che la Piada è una e una sola. E aggiungo che i padroni di Romagna siamo e restiamo noi, ovviamente riminesi. E ringrazio, per avermi concesso il nome, Severi Marina e Tonti Lino, che, tra le altre cose, se non ricordo male, dovrebbero anche avermi messo al mondo.

Con affetto,

MaCio bisciato