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Jessica a 16 anni circumnaviga il mondo
Dicembre 2009
Jessica Watson è partita quasi due mesi fa da Sydney, pronta ad affrontare la sua prima circumnavigazione del mondo. Non ci sarebbe niente di strano, se Jessica non avesse 16 anni e non volesse diventare la nuova più giovane velista a fare il giro del mondo in solitaria senza soste e senza assistenza tecnica!
A bordo della sua Ella's Pink Lady, una barca tutta rosa lunga circa 10 metri, Jessica è ora a un quarto della distanza totale (circa 38.000 km, 23.000 miglia nautiche) che deve percorrere per tornare al punto di partenza. Dopo aver passato due volte l'equatore, si sta ora dirigendo a sud verso il Cile e Capo Horn.
Non è un'impresa facile, ma la giovane australiana non sembra avere paura. Anzi, sul suo blog – che aggiorna costantemente – scrive che non vede l'ora di poter affrontare anche condizioni più difficili! E sa bene che nei prossimi giorni verrà accontentata: il tempo sta infatti cambiando e nelle prossime settimane dovrà riuscire a portare la sua Ella's Pink Lady fuori dalle probabili tempeste.
Ad accompagnare Jessica in questa avventura, oltre ai numerosi sponsor e alla famiglia, ci sono centinaia di fan che, ogni giorno, commentano i suoi post, guardano i suoi video e condividono le immagini scattate dal pozzetto della sua barca. La particolarità di questa avventura è proprio questa: Jessica è una pioniera per i velisti della generazione di Youtube. Che cosa vuol dire? Se per noi, velisti (per caso e non) di vecchio stampo, gli strumenti della rete sono stati una cosa da capire e da scoprire col tempo, per una ragazzina come Jessica comunicare con il resto del mondo e utilizzare videocamera e blog sembra una cosa assolutamente naturale.
Anzi, necessaria. Un tempo – fino a non troppo tempo fa – la circumnavigazione era considerata un'impresa pericolosa, perchè costringeva i velisti solitari a un isolamento totale. Oggi, nonostante il viaggio sia comunque difficile, il problema dell'isolamento dal resto del mondo è praticamente inesistente! Ecco quindi che quasi ogni giorno possiamo scorrere gli aggiornamenti e seguire Jessica in ogni momento, da quando cucina a quando aggiusta alcune cose sulla barca. Alcuni hanno addirittura commentato che le riprese della sua videocamera fanno sembrare gli interni rosa della Ella's Pink Lady l'ambientazione di una stagione del reality show “The real World” di MTV. In ogni caso, quel che è certo è che fra internet e telefono satellitare “a basso costo” la giovane velista può mantenersi sempre in contatto con i genitori e con i partner che sostengono il suo sogno.
Ma torniamo all'impresa e ci chiediamo cosa può significare per una 16enne il pensiero di affrontare il mare, le sue bellezze e i suoi pericoli completamente da sola. Ad alcuni potrà sembrare l'incaponimento di un'adolescente, ma Jessica non è l'unica a volere quel titolo. Sembra incredibile, ma sono molti i giovani velisti che si sono cimentati – o stanno per cimentarsi – in imprese simili. Naturalmente, questa voglia di avventura da parte dei giovanissimi è al centro di un acceso dibattito fra coloro che incoraggiano i piccoli avventurieri a mettere alla prova le proprie capacità e quelli che, invece, sono convinti che il mare non sia un luogo sicuro in cui passare parte della propria adolescenza!
Per quanto riguarda Jessica, la schiera dei suoi supporter è molto vasta e si esprime anche tramite le affermazioni di Don McIntyre, che alla 16enne australiana ha donato la sua barca: “We can’t afford to overprotect our kids. They need to find themselves, challenge the natural world, and understand what it is to minimize risk and make good decisions.” (Non possiamo permetterci di proteggere in eccesso i nostri figli. Hanno bisogno di trovare se stessi, sfidare il mondo e capire cosa vuol dire minimizzare il rischio e prendere buone decisioni).
Da parte nostra, non possiamo fare altro che seguire il suo viaggio, guardare le sue immagini e augurarle buon vento, facendoci semplicemente affascinare dal coraggio e dalla determinazione di questa giovane velista australiana.
La Redazione di Velistipercaso.it