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N'zid. Questo mare è la mia terra
Quando pensiamo al Mediterraneo, ci vengono subito in mente immagini di lunghe spiagge e di paesini arroccati su promontori immersi nel blu, porticcioli e pescatori intenti a pulire le reti. Il mare nostrum è in realtà molto più grande, frastagliato e pieno di sorprese di quanto non si pensi solitamente. Se per abitudine questo mare è associato alle mete turistiche estive come la Grecia, le Baleari, Cipro, le coste del Sud Italia, spesso vengono tralasciati altri paesi che meriterebbero, invece, molta attenzione, sia per la loro storia che per le bellezze che nascondono. Per provare a cambiare un po' la prospettiva, abbiamo dato un'occhiata al libro della scrittrice algerina Malika Mokeddem “N'zid. Questo mare è la mia terra” edito da Effemme. L'Algeria è infatti uno di quegli Stati che si affaccia sul Mediterraneo del quale spesso sentiamo parlare in relazione agli scontri e ai rapporti con la Francia, alla situazione magrebina e all'immigrazione, ma di rado ci si sofferma sulle storie delle persone che ci abitano. Malika ci racconta la storia di una donna e del suo rapporto con il mare, elemento fondante della sua identità e unico reale punto di appoggio nei momenti di difficoltà che vengono narrati nel libro.
Nella quarta di copertina scopriamo anche il significato di “N'zid”, vi riportiamo tutto il testo:
“Una donna alla deriva, senza più memoria, senza più ricordi. Una barca che la culla, una ferita sul viso, mille domande, nessuna risposta: l’odissea di Nora, francese di origini algerine, comincia come un giallo. Qual è il suo nome? Cosa ci fa da sola, in mezzo al mare, nel nulla, su una vela diretta chissà dove, chissà perché? Intorno, un’irrequieta distesa di dune d’acqua, specchio di quei deserti che i suoi antenati nomadi solcavano un tempo seguendo labili rotte di sabbia. “N’zid” in lingua araba vuol dire io continuo, io nasco. E mentre onda dopo onda il passato lentamente riaffiora, la ricerca della verità s’intreccia a quella delle proprie radici, della propria identità: Africa o Europa, occidente o medioriente? Fino alla consapevolezza che appartenere a questa o a quella costa poco importa: che è il mare, il continente blu che unisce tutti gli altri, la sua terra. Malika Mokeddem, nata in Algeria da una famiglia di origini nomadi, ha studiato medicina in patria e a Parigi. Dal 1979 vive a Montpellier, dove esercita la professione e scrive. È una delle autrici più interessanti del panorama letterario magrebino di lingua francese. Ha pubblicato diversi romanzi in cui osserva criticamente le proprie vicissitudini e quelle della sua terra, che le hanno valso numerosi riconoscimenti, tra i quali Gente in cammino e Storie di Sogni e di assassini tradotti anche in Italia.” In attesa di riprendere il mare, è di sicuro un buon modo per passare il tempo.
Buona lettura e buon vento,
Serena Canu
Redazione di Velistipercaso.it
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