Mattino: "Tutt a postt?!" chiede Elisabeth. Più a postt di così!

...Eppure siamo tutti contenti di allontanarci da Bequia: siamo stanchi di questo quieto mare color giada, in cui abbiamo perso (e recuperato) due o tre asciugamani; soprattutto noi che siamo qui per caso ci siamo convinti che qua piova 18 ore su 24. Io temo che siano gli strascichi del maltempo tedesco che dev'essere rimasto attaccato allo zaino, ma voi lettori non comunicatelo a bordo :)

Dunque... Partenza ed occhi aperti, nella speranza di avvistare le balene... nessuna traccia purtroppo... se le sono mangiate tutte i giapponesi?! L'andatura è intorno ai 10 nodi, le onde ci allietano gioviali ed il sole nascosto dietro alle nuvole ci tinge di sottecchi.

Accanto a Canouan, Flavio si sveglia dal letargo e procediamo al solenne rito del messaggio in bottiglia: con un lancio potente Diego getta la bottiglia contenente la storia dello scoglio del Leone, e per oggi siamo sollevati da altri impegni. Eh..dura la vita!

Raggiungiamo la nostra meta, le Tobago Cays, intorno a mezzogiorno (orario degli stomaci locali). Queste cinque Cays fanno parte di una riserva marina... e si vede! Non c'è proprio nulla! Siamo circondati da queste isolette di piccole (la zona è ventosa) palme e spiagge di zucchero di canna a velo. Il mare si dimena pacioso ma noi siamo ben ormeggiati.

Captain Federico guida due escursioni alla barriera a Ferro di Cavallo (Horseshoe Reef). Alla prima partecipano Roland, Bea e Francesco Effebi: tornano tutti contenti dallo snorkeling in queste acque intatte. Alla seconda si unisce solo l'altro Francesco: lo scopo era di recuperare dei pescetti per cena... ma pare che tutti i pescetti che erano stati visti dal gruppo precedente siano spariti! Noi maligni abbiamo la nostra interpretazione dei fatti: queste isole sono tanto disabitate che... i due prodi non hanno trovato nessuna barchetta di pescatori da cui acquistare il bottino di caccia!

Manuela, Diego ed io rimaniamo invece su una spiaggia di conchiglie a nuotare e giocare. Il pensiero che si possano dimenticare di noi non ci inquieta... potremmo costruirci un riparo e dormire in questo posto da sogni d'oro! Infine il delizioso cous-cous di Elisabeth ci riunisce per cena, ma appena la tavola è spazzolata iniziamo a crollare come pere cotte. 

Io piazzo il mio sacco a pelo all'aperto: finalmente stasera si vedono le stelle, quale luogo è migliore per addormentarsi felici e cullati?

Paola

Velista (non proprio) per Caso