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Forse alle Samoa ci arriveremo in ritardo

26 July 2002 ore 20:00

La notte è passata tranquilla, senza particolari avvenimenti. Come al solito al tramonto il vento ruota di 20 – 30 gradi verso Est e ci costringe ad un cambio di vele e di andatura prima che il buio della notte avvolga Adriatica ed il suo equipaggio. Di turno per la prima parte della notte c’è Vanni che non ama andare a dormire presto Preferisce il turno dalle 23 alle 2 del mattino. Io invece vado a letto come le galline... al calar del sole.

Dopo cena la mia "autonomia" è agli sgoccioli e inevitabilmente dopo qualche minuto sento la voce di Antonella che mi dice: "… pronto per il soldino??" riferendosi al fatto che i miei occhi colmi di sonno e stanchezza, nello sforzo per restare aperti sembrano fessure di salvadanaio. Alle 2 quindi Vanni mi sveglia e comincia il mio turno che finisce generalmente verso l’ora di colazione. Non sono mai stato un gran dormiglione e le poche ore che dormo dopo cena mi sono sufficienti.

Antonella si occupa di tener d’occhio la navigazione durante le fasi di "risveglio generale", e quindi inizia un nuovo giorno di navigazione verso ovest, fatto di calcoli sul vento, rotta, manovre alle vele, musica, letture e chiacchere di ogni genere. Per la prima volta da quando abbiamo lasciato alle spalle il porto di Marina di Ravenna, corriamo il rischio di arrivare in ritardo ad un appuntamento. In mare ciò è facilissimo che accada - per cause meteorologiche o altro - e viene sempre messo in bilancio.

Noi però ci eravamo abituati a rispettare al minuto gli accordi presi in precedenza, tanto da aver scherzosamente ribattezzato Adriatica "l’Intercity" e Orso (mostro di efficienza e precisione e nostro coordinatore a terra) il "Capostazione"! Ci comunicava le date degli appuntamenti con tono perentorio… "Marco, devi essere il 10 marzo a Cuba nel tal porto, possibilmente entro le 10 di mattina..." Inizialmente pensavo che scherzasse, ma poi quando ho capito che faceva sul serio, " Ok, va bene, agli ordini" e paff... Adriatica si materializzava miracolosamente il giorno indicato nel luogo stabilito.

Anche se tra un appuntamento e l’altro c’erano 2 o 3.000 miglia di Oceano da fare e innumerevoli problemi da risolvere… Certo che arrivare in ritardo stavolta mi peserebbe un po'…

A domani,


Marco Covre

Capitano di Adriatica

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