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#Forza91, il viaggio a vela di Mario Battilanti
MARIO BATTILANTI, velista ultranovantenne, ha percorso 1250 miglia su una barca a vela di 13,50 metri chiamata Lumiere III.
Il suo viaggio, ribattezzato #Forza91 in omaggio all’età del velista, è cominciato il 27 settembre scorso da Fezzano, nel Golfo della Spezia.
È così che due amici, Mario Battilanti, 91 anni e Paolo Zannini, 56 anni, entrambi soci dell’associazione La Nave di Carta, partono per questa avventura: una storia che comincia con la necessità di trasferire Lumiere III, la barca a vela di Paolo, dal Golfo della Spezia a Marina di Ravenna. Paolo cerca un marinaio, Mario si fa avanti: «Vengo io», dice.
Classe 1929, residente ad Ameglia, veterano di Caprera, una passione per la vela e per il mare che lo accompagna da tutta la vita, Mario è il vecchio che ha deciso di mollare gli ormeggi, le incognite del Covid e di andare per mare perché, dice: «Non bisogna aver paura di vivere».
Marco Tibiletti, presidente della Nave di Carta, dice: «In questo viaggio c’è una bella storia di amicizia tra due generazioni di marinai, c’è lo scatto solidale di tutta la nostra associazione che li vuole accompagnare e c’è un messaggio forte per tutti e che riguarda il nostro rapporto con gli anziani. La generazione di Mario ha costruito l’Italia, la nostra società li ha dimenticati, li ha resi invisibili, li abbiamo messi ai margini. Eppure loro sono qui, con la loro esperienza, la loro memoria, la loro energia. Sta a noi metterci al loro fianco, includerli e accompagnarli in nuove avventure.»
A rendere possibile la sua impresa una rete solidale partita dalla presidenza Nazionale della Lega Navale Italia che mobilita le sue sezioni sul territorio, e velisti esperti della Nave di Carta e della LNI che si organizzano per accompagnare Mario. Il viaggio, nato dal sogno di un "diversamente giovane" diventa ben presto il simbolo di un’Italia della gente di mare che non vuole fermarsi, non vuole avere paura del futuro e non vuole escludere gli anziani. Migliaia di velisti di tutta Italia in queste settimane hanno fatto il tifo per Mario sui social. L’hashtag è, ovviamente, #Forza91.
«Sono contento di partire per questa avventura con Paolo, è un po’ il mio figlioccio», dice affettuosamente. «Non mi va però l’idea di essere un fenomeno. Ho un sacco di acciacchi, ma che dovrei fare? Passare la giornata a misurarmi la pressione? No, grazie. Meglio provare a fare il giro d’Italia.»
E così, dopo 25 giorni di navigazione, alle 9 di mattina del 22 ottobre Mario è entrato nel porto canale di Marina di Ravenna. Ad accoglierlo, Gianni Paulucci, presidente del Circolo Velico Ravennate, e Luciano Pezzi e Ivo Emiliano, rispettivamente presidente della locale sezione della Lega Navale Italiana e delegato regionale LNI.
«Sono stanco, ma contento, davvero contento di essere arrivato fino in fondo. Senza tutti gli amici, giovani e meno giovani, che si sono alternati a bordo non ce l’avrei fatta a realizzare il mio sogno. Il mare è stato a volte buono, a volte cattivo. Abbiamo preso acqua e vento e abbiamo trovato bonacce: il mare è questo. Devi prendere quello che viene, senza paura. È la paura che fa invecchiare. Agli anziani dico: mollate il bastone e fate movimento, uscite, fate ginnastica, state tra i giovani, mettetevi in gioco. Si muore di più in poltrona che per mare!» dice Mario che appena arrivato sul pontile del circolo velico ha raccontato di volere ripartire in primavera per arrivare fino a Venezia.
«Siamo pronti a fare una flottiglia di equipaggi di "diversamente giovani" per accompagnare Mario nel suo viaggio verso Venezia”, è la proposta congiunta del presidente del Circolo velico Ravennate e dei rappresentanti della Lega Navale «L’occasione giusta potrebbe essere la Veleggiata del Redentore che si tiene la terza domenica di luglio. Partenza da Marina di Ravenna e arrivo all’Arsenale di Venezia.»
All’avventuroso velista ultranovantenne è arrivato via social anche il messaggio del presidente della Liguria, Giovanni Toti: «Un orgoglio tutto ligure quello di Mario, che a 91 anni ha avuto la forza e la determinazione di realizzare il suo sogno. Un esempio di coraggio che dimostra come anche in questo momento di emergenza sanitaria si possano realizzare imprese di questo tipo, in sicurezza e rispettando le regole. La storia di Mario ci insegna una cosa importante: le persone più anziane non devono essere lasciate sole, sono loro il pilastro della nostra società e tutti noi abbiamo il dovere di sostenerle e supportarle. Non è mai troppo tardi per inseguire e realizzare i propri sogni. A volte basta solo fare un passo oltre quelli che si pensa siano i nostri limiti, ottenere un sostegno, avere qualcuno che crede in noi. E tutta la Liguria crede in Mario e nei liguri che non si arrendono mai.»
Sabina Gordi