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Four stars in a boat

12 July 2010 ore 08:00

Four stars in a boat (to say nothing of the little shepherd)


Dopo alcuni giorni di lavoro ininterrotto - dove per lavoro intendo tutte quelle attività funzionali alla produzione televisiva, quali la tintorettiana grigliata notturna sulla barca o le estenuanti riprese dei nostri bagni nelle smeraldine acque sarde, trovo finalmente qualche minuto per consolidare su carta alcuni eventi significativi di questo weekend da star.

Inizio la mia breve narrazione dall’incontro delle star, Renato, Libbera, Elena e io, alle quali assegnerò nomi fittizi per motivi di privacy: Gigino (da pronunziarsi come se vi fossero due ‘gi’), Annarella, Gianni e O’ Prufessore. Gigino, poi rinominato Zio Gigino per via della sua età (dichiara di avere un figlio di 27 anni, avuto a 20, e uno di 8 anni, avuto a 45), è in effetti già una star, avendo partecipato ad alcune serie televisive di successo. Annarella, proveniente come Zio Gigino dalle terre vesuviane, ha presto manifestato la propria espansività partenopea raccontandoci della propria famiglia e in particolare della “sorella gemella più anziana in quanto nata dopo”, come la stessa Annarella ha tenuto a precisare con perizia matematica seconda solo a quella del suo conterraneo. Infine Gianni, il cui nome fittizio è un omaggio al povero marito rimasto a casa a pulire il pollaio mentre la moglie se la gode - ma questo non si può dire.

All’arrivo su Adriatica si è infine composto l’equipaggio nella propria interezza. Siamo stati accolti dal capitano e dalla capitana, moglie e marito, due bei ragazzi-e-qui-mi-fermo, perché se descrivessi il capitano mi si potrebbe prendere per gay e se descrivessi la capitana mi si potrebbe prendere a cazzotti - il capitano, intendo. Di Zoe, la figlia di Syusy, non posso parlare in quanto è qui che sbircia e sgomita - ma ne avrei in abbondanza anche su di lei. Chiudo la carrellata con il cameraman Anapì (giuro che questo non è un soprannome...) e l’Intruso, individuo di manzoniana memoria inviato dalla Q8 e su cui tornerò a breve.

Syusy ci ha raggiunti solo più tardi a causa di un piccolo malore sofferto da Patrizio: nelle vene assieme al colesterolo gli hanno infatti riscontrato tracce di sangue, ma non dovrebbe essere nulla di grave. Prescrizione del medico: una scodella di zabaione al dì per una settimana.

Saliti sulla barca chiedo conferma riguardo alla correttezza del mio bagaglio, sul quale avevo qualche riserva pur avendolo assemblato rispettando minuziosamente le istruzioni inviatemi dall’organizzazione: maglioncino di lana, sciarpina (per la sera), tuta termica, giacca cerata impermeabile, nonché l’indicazione di cambiarsi le mutande prima di andare a letto per tenersi più caldi. Inutile stare qui a descrivere le risate dei capitani e il fatto che l’indumento più pesante indossato nel weekend è stato l’elastico degli occhiali da sole. E’ poi seguita una descrizione delle regole di convivenza in barca da parte dei capitani, che mi hanno subito preso in simpatia - probabilmente in quanto le mie prime azioni sulla barca sono consistite nell’indossare un costume viola e simulare con Annarella una scena del Titanic fischiettandone la melodia - che in barca è un po’ come rompere uno specchio rovesciandovi sopra del sale mentre si passa sotto a una scala a cavalcioni di un gatto nero.

 

Dopo una prima fase di annusamento reciproco, si è palesata l’imprevedibile correlazione di eventi. Annarella, ottica di professione (nonché discendente dell’ottico Sacco, autore del primo grande successo della Canzone Napoletana e di fronte al di cui negozio mi feci fotografare ammirato anni or sono in tempi non sospetti) rivela subito un animo artistico, indubbie doti fotografiche e cosa più importante il fatto di avere seguito corsi con importanti mimi a livello internazionale (corsi che ahinoi scarso effetto hanno avuto, visto che non è stata zitta un secondo). Di Zio Gigino ho già menzionato il trascorso televisivo, che si è poi esteso a teatro e regia (il tutto nel tempo libero a contorno di una attività professionale di alto livello). Infine l’Intruso, campano pure lui, anch’egli con trascorsi teatrali. L’Intruso ha infatti escluso ogni possibilità di rinnovo contrattuale con la Q8 mostrando le proprie doti di trasformista e diventando, nell’arco di soli tre giorni e in ordine strettamente cronologico, O’ Pasturiell’, poi rapito dal pirata Baba Arug (anch’egli detto Gigino), Minchia-Ton l’etrusco (chi crede che questi siano nomi di fantasia vada a documentarsi!), Cristina d’Avena (ai tempi dello Zecchino) e il satiro di fontana Nettuno a Bologna. Nonostante questa comune matrice teatrale, nessuno ha però avuto bisogno di recitare - le “patacate”, come si dice dalle mie parti, hanno iniziato a fluire naturalmente, senza ritegno e in modo continuativo, tanto che senza la figura stabilizzatrice di Gianni saremmo senza alcun dubbio stati deportati su uno scoglio e ivi abbandonati in balìa della Natura.

 

Ironia della sorte, quasi nessuno dei protagonisti di questo weekend sarebbe dovuto esserci: Annarella si è poi saputo non essere l’autrice del video, girato dalla sorella. L’Intruso/Pasturiell’ era stato chiamato da Genova, sua attuale sede lavorativa, perché eventi ignoti avevano prevenuto la partecipazione degli impiegati sardi della Q8 a cui sarebbe stato destinato il posto. Zio Gigino era invece “star di riserva”, ripescato a causa di misteriose defezioni di altri partecipanti. Che dire... la Natura ha fatto il proprio corso, la Dea Madre ha riunito la propria progenie, e per il risultato di questa improbabile combinazione di eventi già di per loro improbabili... appuntamento a Ottobre su Yacht & Sailing! (e sulla pagina Facebook di Annarella... e chi la zittisce quella?)

 

Firmato: O’ Prufessore (con la gentile collaborazione di Zoe e Gianni)

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