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Crociera virtuale alle Galapagos
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Crociera virtuale alle Galapagos
Sbarchiamo a terra sulle isole di Darwin e ci rendiamo conto di quanto quello che viene definito un “paradiso” sia fragile. Che succederebbe se ogni turista volesse portare via un reperto anche banale, come una conchiglia, o molestasse gli animali? Le regole del Parco Nacional delle Galapagos sono severe e dispongono non solo di non prelevare nulla dalle isole, ma anche di non lasciarci nulla "a parte le impronte dei tuoi piedi" (testuale!). Al turismo (che crea un reddito notevole per isole con poche risorse), si aggiungono però minacce molto più gravi: l’aumento della popolazione, la pesca di frodo, animali introdotti dall’uomo come i maiali che hanno avuto un effetto devastante sulle uova e sui nidi dei fenicotteri, disastri come quello della petroliera “Jessica” che nel 2001 perse 600.000 tonnellate di carburante a pochissima distanza dalle coste di San Cristobal.
Ma procediamo con ordine. Abbiamo preso un bellissimo opuscolo di una nota compagnia di viaggi che organizza percorsi cosiddetti “d’autore” che cerca di organizzare un “turismo a basso impatto”. Si tratta del cosiddetto turismo sostenibile (in crescita anche da noi in Italia) che cerca di coniugare il divertimento intelligente con il rispetto del territorio. L’offerta è notevole, le fotografie allettanti e le Galapagos sono al centro di vari itinerari che comprendono l’Ecuador e crociere nelle isole (esiste anche un Finch Hotel, ossia l’Hotel del Fringuello, di Darwin ovviamente).
Cerchiamo di fare anche noi una crociera purtroppo immaginaria fra le isole: iniziamo da San Cristobal dove si trova il capoluogo dell’arcipelago Puerto Barquerizo con il suo Centro de Interpretacion, finanziato dal governo spagnolo, che illustra la storia naturale e umana delle isole; qui vedremo la laguna El Junco, una laguna di acqua dolce in un cratere vulcanico a 700 metri di altezza, unica nel suo genere, dove le fregate marine si posano per pulirsi le piume dal sale del mare; Punta Pitt con i punti di annodamento di molti uccelli acquatici e il Leon Dormido, una gigantesca roccia lavica, al largo dell’isola, che ricorda vagamente un leone addormentato, con pareti a picco sul mare alte oltre 150 metri, abitazione di migliaia di volatili marini e lungo la riva di otarie.
Ad Espanola, Punta Suarez: colonie di otarie, sule dalle zampe azzurre, che nidificano spesso anche sui sentieri percorsi dai turisti, migliaia di albatri che vengono fin qui per l’accoppiamento e poi le grandi iguane con le loro macchie rosse, che divengono più brillanti proprio nel periodo degli amori (novembre-dicembre). Si può assistere anche a un altro spettacolo naturale, un grande geyser con uno spruzzo di oltre 20 metri, provocato dall’acqua marina che penetra in un sifone scavato nella scogliera.
A Fernandina, Punta Espinosa, le rocce vulcaniche pullulano di vita animale, soprattutto iguane marine (la colonia più grande) che regolano la loro temperatura corporea, posizionandosi al sole.
A Floreana o Santa Maria, Punta Cormoran c'è la laguna dei fenicotteri, il cui colore rossastro è dovuto ai gamberi che divorano. Ma anche una curiosità lasciata dall’uomo, il cosiddetto Post Office Bay, il vecchio barile che i marinai usavano per lasciarci le lettere, sicuri che qualcuno le avrebbe raccolte e, magari dopo un giro tortuoso, condotte a destinazione: un teschio di bovino indicava ai marinai di passaggio il luogo dove si trovava l’improvvisato officio postale. Forse venne usato anche da Darwin che in una lettera alla sorella Carolina dalla Nuova Zelanda, del 27 dicembre 1835, dice che la sua ultima lettera “fu scritta dalle Galapagos”. In questa zona agli inizi del Novecento si stabilirono anche alcuni pescatori norvegesi.
A Isabella, la più grande delle isole (4588 kmq) andiamo alla ricerca delle tartarughe giganti e di iguane di terra dai colori arancione e giallo. Vi si trovano sei vulcani, fra cui il Wolf, il più alto dell’arcipelago (1707 metri), e sono ancora attivi: il Cerro Azul eruttò nel 1959 in modo spettacolare.
A Santa Cruz basilare è la visita alla Stazione Charles Darwin, centro di ricerca, ma anche di visita: qui si possono vedere tartarughe giganti, molti uccelli di terra e un interessante gruppo di cactus giganti, quasi un bosco.
Vorremmo terminare il nostro tour con una citazione di Darwin che, commentando le stragi che marinai, pirati e balenieri hanno perpetrato ai danni di numerosi volatili (“crudele piacere” lo definisce), rileva come questi ultimi siano ancora fiduciosi perché non hanno compreso che “l’uomo è un animale più pericoloso delle tartarughe”.
La 5 A Liceo Scientifico Tecnologico Mattei di Rosignano Solvay (Li), in collaborazione con il Liceo Scientifico "Eugenio Montale" di San Paolo del Brasile