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Haiti: l'incontro con Suor Flora

12 March 2002 ore 20:00

Durante il viaggio verso Auckland Patrizio e Syusy hanno toccato con mano le distorsioni e le contraddizioni che il libero mercato e l'economia del dollaro arrecano nei paesi in via di sviluppo. Ad esempio ad Haiti, isola della Vacca. Pat ha appena superato l'Atlantico e ha dovuto salutare Cino Ricci. Ora con lui ci sono due marinai meno esperti e decisamente più giovani: Cesare Cremonini e Ballo stelle del pop made in Bologna. La ciurma dei velisti si ferma all'isola della Vacca: qui manca tutto compresa l´acqua per coltivare la terra. Anche se in paese le violenze e le contraddizioni dell´Isola-Madre non si sentono, non c´è comunque nessuna risorsa, se non un po' di agricoltura rinsecchita e un po' di pesca.

Una suora francescana canadese, volontaria in un ospedale per bambini malati cronici e abbandonati, spiega a Pat il perchè di tanta povertà, i problemi di Haiti, la svalutazione della moneta locale e il tenore di vita (in dollari) altissimo per gli esigui salari (tutti pagati in moneta locale).

 

Ecco la chiacchierata integrale fra Pat e suor Flora, la suora no-global!

 

Pat - Può raccontarci qualcosa di questo ospedale dove lei lavora?

Flora - Si tratta di un centro di accoglienza che da priorità assoluta ai bambini, si parla tanto dei diritti dell'infanzia ed abbiamo voluto metterli in pratica qui: accogliamo handicappati, malati cronici, orfani ed abbandonati.

 

 

Pat - Com'è la situazione dell'infanzia qui ad Haiti?

Flora - Critica direi, i genitori hanno molte difficoltà a mantenere i figli, soprattutto se malati. I problemi più gravi sono abbandono, povertà e malnutrizione. Anche per questo accanto al vero e proprio ospedale abbiamo un centro di recupero nutrizionale.

 

 

Pat - Per quale organizzazione lavorate?

Flora - Siamo una comunità francescana cattolica, io son venuta qui come infermiera e come religiosa. Presto abbiamo visto che i problemi erano molti ed abbiamo cominciato ad occuparci specificamente di bambini a partire da quelli del tutto non autosufficienti fino ai vari gradi di handicap e denutrizione.

 

 

Pat - Ospitate bambini soprattutto della capitale, Port au Prince?

Flora - Anche, ma raccogliamo i nostri ospiti non solo della capitale, piuttosto un po' da tutta l'isola.

 

Pat - Parlando più in generale, quali sono i maggiori problemi di Haiti secondo lei che ne ha esperienza diretta?

Flora - Li conosciamo tutti, in primo luogo un aumento spropositato del costo della vita: gli haitiani sono pagati in gourde, mentre sono obbligati a fare i loro acquisti in dollari americani. Capite, c'è una grossa differenza, il costo della vita è pari a quello canadese o americano, ma il salario non lo è. Non esiste nessun tipo di calmiere dei prezzi: se comprate oggi un sacco di farina ad un tanto, domani in un altro posto vi costerà più caro. I prezzi cambiano senza criterio.

 

Pat - Quindi il libero mercato internazionale qui detta prezzi che non sono sostenibili, capisco. E lei sorella da dove viene?

Flora - Io sono canadese, del Quebec.

 

 

Pat - E si occupa sola di tutto o siete più sorelle qui in ospedale?

Flora - Siamo 42 responsabili dei bambini e 10 impiegati. Poi c'è la scuola elementare e il centro nutrizionale con farmacia e laboratorio. Non è un vero e proprio ospedale, ma un posto dove si cerca di nutrire i bambini che mangiano poco e male: si offre una terapia fatta di cibo non solo per i nostri ospiti, ma anche per coloro che abitano nei dintorni. Ci proponiamo di riabilitare i bambini con problemi alimentari.

 

Pat - Grazie per il tempo che ci ha dedicato, ora può tornare dai suoi ospiti!

 

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