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Il gennacher e la piadina romagnola

23 February 2002 ore 12:00

“Beh, è stata una giornata piena!” ha detto Cino al tramonto.

“Sì, mi sono divertito…” gli ho risposto.

Effettivamente qui a bordo di Adriatica, che adesso ormai ha superato la metà strada tra l’Africa e l’America e che, si spera, in meno di una settimana dovrebbe arrivare ad Antigua, oggi non ci siano annoiati.

 

Il tempo è buono, è caldo. Cino pesca in continuazione. Io, personalmente, ho tirato a bordo il mio primo dorado. Solo il vento, purtroppo, non ci aiuta molto. Un Aliseo che si rispetti, mi dicono, dovrebbe soffiare da nord-est con una intensità attorno ai 20 nodi. Invece soffia, a non più di 10-15 nodi, da sud-est. A volte addirittura da sud.

Il lato positivo è che, in questo modo, ogni tanto si cambia vela e si fanno manovre. Che, almeno per me, sono piacevoli.

Abbiamo provato a issare il “frullone”, un fiocco auto-arrotolante, che però non ha funzionato a dovere. L’abbiamo ammainato (con qualche difficoltà) e poi abbiamo provato il gennacher e le trinchette gemelle. Adesso il gennacher (uno spinnaker ma più piccolo) tiene bene. Per la notte si vedrà.

Non ridete: sono riuscito a farmi la mia prima doccia a poppa, con acqua salata. Non è mica facile: ci vuole un buon piede marino per non scivolare e finire fuoribordo!

 

Diario della sera


Comincio a sentirmi abbastanza a mio agio a bordo. La barca frulla e rolla come sempre, però ci si fa l’abitudine. Ho scoperto che cos’è la ginnastica passiva: anche solo stando coricati, in cuccetta, in barca sono impegnati mille muscoli. Se, poi, si pretende di stare in piedi, non ne parliamo!


Stasera Paolino si è infilato un paio di guanti di lattice sulle mani scarnificate e ferite, e si è messo a fare la piadina-romagnola-doc. Si era portato da Cesena la farina, il mattarello, lo strutto e la piastra e si è messo ad impastare. Cino, naturalmente, non lo ha mollato un attimo, brontolando continuamente. E’ arrivato a dire che "sua nonna a vedere quella specie di piadina si stava rotolando nella tomba" ma alla fine lo ha aiutato a cuocerle.

Il prosciutto di Parma ha fatto il resto e anche i Sardi hanno dovuto ammettere che la piadina è buona. Solo Cino, alla fine, ha commentato in modo ambiguo: "Una piadina oceanica!"

Domani speriamo che arrivi un vento buono. Ma Covre scuote la testa. Cosa vorrà dire?

 

Patrizio

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