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Il Perù di Syusy: fairtrade, DNA e misteri

15 May 2007 ore 12:30

Mentre Syusy è impegnata nel montaggio delle nuove puntate di Evoluti per Caso – Adriatica sulla rotta di Darwin, l'ho raggiunta a villa Aldini per farmi raccontare da lei l'ultima tappa terrestre del viaggio, quella del Perù. Con lei è partito Davide Pettener, antropologo evoluzionista dell'Università di Bologna, con tre suoi studenti, Daniele, Margherita e Chiara. Tra prelievi di DNA, impegnative passeggiate sulle Ande e progetti di solidarietà, ecco cosa mi ha raccontato.

 

Alex: Syusy, come è andato il viaggio in Perù?

Syusy: Benissimo. Anche Darwin, se fosse ancora tra noi, sarebbe di certo voluto venire. Darwin non è mai stato sulle Ande, ma lassù ci sono così tante testimonianze di civiltà passate, resti archeologici, storie millenarie, che se lo avesse saputo certo si sarebbe soffermato più a lungo. Invece a causa delle rivolte e guerre che in quel periodo colpivano il Perù si è solo fermato a Callao, la città portuale di Lima, senza addentrarsi sulla cordigliera. L'ha solo osservata da lontano, ma già aveva intuito che si tratta di una catena geologicamente recente.

 

Alex: Qual è stata la prima tappa del vostro viaggio?

Syusy: Siamo andati a vedere il "candelabra", celebre disegno Inca fossilizzato nella sabbia a Paracas, e poi le linee di Nazca... Dei "geoglifi", cioè delle linee tracciate sul terreno del deserto di Nazca, che rappresentano animali. Ci sono ragno, colibrì, balena, condor... alcuni sono anche molto grandi, come la lucertola che è lunga 180 metri. Pare che risalgano al periodo d'oro della civiltà dei Nazca, tra il 300 a. C. e il 500 d. C. e siano stati realizzati togliendo dal terreno le pietre ferrose. Così rimanevano delle linee più chiare rispetto al resto, che si sono conservate a lungo grazie alle caratteristiche morfologiche e climatiche della zona. Le abbiamo viste sorvolandole in elicottero. 


Alex: Qual è l'origine delle linee di Nazca, secondo te?

Syusy: I disegni come il ragno o il colibrì potevano essere un'usanza tradizionale delle popolazioni locali dedicata agli dei. Un archeologo italiano, Giuseppe Orefici, ha trovato vicino Nazca una piramide enorme, parte certo di una bellissima città molto grande e indice di una civiltà sviluppata e florida.


Alex: Poi dove siete andati?

Syusy: Ad Arequipa e poi sul lago Titicaca, a quasi 4000 metri di altitudine. Da lì si stende un grande altipiano fino a Cuzco, coltivato e sede di allevamenti già dal tempo degli Inca. Abbiamo percorso la valle dell'Urubamba, dove gli Inca coltivavano i loro prodotti nei terrazzamenti, e infine siamo andati a Machu Picchu. Mi sono accorta di quanto vivere così in alto sia intollerabile per chi non c'è abituato.  Io ho avuto qualche problema: nausea, mal di testa, fatica a respirare... devo dire che c'è anche chi è stato peggio di me. I locali sono abituati ma ce la fanno anche perché masticano le foglie di coca dalla mattina alla sera. Ci ho provato anche io, per cercare di tirarmi su ho masticato qualche foglia, ma sono nauseanti.


Alex: Come ti sei trovata con Pettener e i suoi studenti?

Syusy: Molto bene, sono stati simpaticissimi. Anche Darwin, se fosse venuto con noi, sarebbe stato un genetista e avrebbe fatto quello che hanno fatto loro: prelevare dalle popolazioni locali dei campioni di DNA da analizzare. Siamo andati dagli Uros, gli Aimara e i Quechua che vivono sulle isole flottanti nel Titicaca e abbiamo preso il loro DNA. Presto avremo i risultati.


Alex: Con quali apparecchiature hanno prelevato i campioni di DNA?

Syusy: Con uno strumento molto semplice da trasportare, una specie di spazzolino che si sfrega su una parete interna della bocca e preleva delle piccolissime porzioni di tessuto. Poi viene sigillato in contenitori stagni e analizzato nei laboratori dell'Università di Bologna. L'ho fatto anche io!


Alex: Hai visitato dei progetti di sviluppo?

Syusy: Sì. A Taquile, un'isola nel lago Titicaca, i nostri amici di altromercato ci hanno portato a visitare le coltivazioni e l'artigianato locali. Ci sono dei bellissimi progetti di commercio equosolidale e mi ha colpito molto l'entusiasmo sociale delle persone che ci lavorano, che credono che la gente si possa organizzare per migliorare la propria condizione. In particolare Cecilia Granadino ci ha spiegato nel dettaglio ogni singolo progetto. Sono persone che lottano quotidianamente per abbattere le forti disuguaglianze sociali che rimangono ancora.

Le comunità che ho avuto modo di conoscere sono molto maschiliste. Tuttavia esistono dei progetti condotti dai soci locali di Etimos, consorzio finanziario trasnazionale che fa parte del sistema Banca Etica, che danno microcrediti alle donne sia della campagna che della città. È importante non solo per i soldi che permettono loro di avviare delle piccole attività, ma soprattutto per la fiducia che le donne ottengono e sanno ricambiare. 

 

Alex: Hai scoperto misteri e leggende collegati al lago Titicaca?

Syusy: Siamo stati a Tiahuanaco, in Bolivia, misterioso sito archeologico sulle sponde del Titicaca, con templi e piramidi che dimostrano una conoscenza approfondita delle stelle nelle popolazioni che li hanno realizzati. I misteri sono collegati alla mitologia del popolo degli Uros, che narra di dei giunti dal cielo sulle ali di immensi condor, di antenati che viaggiavano su grandi “piatti d'oro” vibranti. È il regno della dea Orejona, giunta – secondo la leggenda – a bordo di un'astronave.

 

Alex Castelli

Redazione Velistipercaso.it

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