Il sito navigabile dei Velisti per Caso!
twitter facebook friendfeed flickr youtube scrivi a

velisti tv

> newsletter

> cerca

> credits

iscriviti alla
newsletter


cerca nel sito

Il progetto Telefood FAO a Saint Vincent

28 June 2006 ore 19:00

Oggi è il giorno dedicato alla visita ai progetti sponsorizzati da Telefood e FAO, cioè la parte umanitaria del viaggio. Abbandoniamo le vesti di allegra brigata a zonzo nelle più belle baie dei Carabi per immedesimarci nel ruolo più istituzionale di finanziatori di opere concrete e speriamo utili.

Partiamo di buon mattino, ore 08:30 siamo già sul molo di Saint Vincent dove ci attendono due fuoristrada con Mr Robinson, il responsabile organizzativo locale.

 

Una serpentina di mulattiere ci porta sulla cima della montagna che domina l'Isola di Saint Vincent: dolci declivi e ripide ascese si susseguono in un panorama di vegetazione rigogliosa, dai verdi brillanti e accesi. Mr Robinson ci spiega che l'economia locale, basata sulla coltivazione del banano è stata messa in ginocchio dagli regole del WTO (world trade organization) che hanno azzerato gli accordi privilegiati con l'Europa per l'esportazione dei raccolti di banane, a vantaggio della produzione di massa del Sud America.

Adesso le piantagioni sono parzialmente abbandonate e dove possibile riconvertite su altre culture. Un dubbio ci coglie: sono questi gli effetti della globalizzazione e dell'economia liberistica spinta? E' forse vero che le banane costeranno meno al consumatore finale, ma è così importante da sacrificare la sussistenza di centinai di contadini?

Il viaggio prosegue tra villaggi sperduti, tetti colorati, capanne di legno e lamiere, attorniate da gente sorridente e colorata. Non possiedono nulla e paiono più felici delle folle di persone che ammassano le nostre città negli orari di punta... Il mito ottocentesco del "buon selvaggio" tipicamente coloniale è in noi persistente, ma effettivamente l'impressione è quella.

Eccoci finalmente svoltare per una strada tortuosa e a picco su strapiombi impressionanti fino ad arrivare all'abitazione del primo contadino che è stato aiutato dal progetto: ci mostra timido e impacciato il suo "micro" allevamento di polli, che non solo gli permette di sfamare la sua famiglia, ma di accedere ad un embrionale commercio con il surplus di polli. Ha già portato a termine 12 lotti di polli, dunque la scintilla ha acceso un fuoco benefico, la catena si è avviata. Non semplicemente aiuti alimentari fini a se stessi e autoreferenti, ma un vero progetto di avviamento ad una attività con una sua logica e una sua etica.

Il secondo allevatore che incontriamo è una gentile signora, anche lei ha già portato a termine 12 lotti di polli. Al momento si confronta con il mercato un po' in declino a causa del limitato potere di acquisto dei suoi clienti... se avesse un congelatore potrebbe stoccare i polli, ma al momento non lo possiede. Potrebbe essere un prossimo step per i nostri progetti? Lasciamo questo interrogativo a Mr Robinson.

Gli altri due allevatori che incontriamo in sequenza hanno optato per pecore e capre. Ad ognuno sono state date 3 femmine che hanno poi generato, ed oggi entrambi hanno circa 24 capi!

Uno di questi ci dice con orgoglio di aver utilizzato i soldi ricevuti per creare un bene tangibile per la sua famiglia : "non mi sono bevuto tutto al pub, ma ho lavorato sodo e adesso mia figlia studia all'università!" Lo spirito dell'Homo Faber ha preso il posto del fatalismo purtroppo radicato quaggiù...

La giornata volge al temine e sotto un temporale tempestoso quanto breve raggiungiamo il molo di fronte a Young Island dove Adriatica ci attende, materna e sorniona. Sembra dirci "adesso che avete svolto i vostri compiti, vi attende la ricreazione"

 

Francesco e Manuela, Velisti per Caso

 

 

Finalmente anche io ho potuto toccare con mano i famigerati progetti di solidarietà! Devo dire con molto entusiasmo abbiamo valicato la "mesopotamia" orlata da irte montagne che un tempo erano ricoperte da coltivazioni di banane.

Il responsabie della FAO in loco, Mr Robinson Rouben ci ha accolti con la massima ospitalità e ci ha messo a disposizione due auto del ministero accompagnandoci personalmente per mostrarci i progetti e presentarci personalmente i beneficiari.

La giornata è stata dura, ci siamo cammellati 7 ore di fuoristrada attraverso le zone rurali più remote. Abbiamo potuto anche riconoscere le differenze etniche dell'isola, sul lato nord est dell'isola si attraversano i villaggi abitati dai "caribe". Quindi con caratteristiche somatiche totalmente diverse dalla maggioranza nera discendente dagli schiavi africani. Abbiamo potuto osservare, soprattutto nelle persone anziane, le autentiche caratteristiche pellerossa!

Al nostro ritorno troviamo un sorpresa! E' arrivato Diego il piccolo marinaio, figlio d'arte. 10 anni di cui 6 vissuti a bordo facendo scuole per corrispondenza! Paola, una velista non proprio per caso, ha accompagnato mio figlio, e ora ne vedremo delle belle... nei prossimi giorni vi raccontiamo..

 

Federico Pettenella

Skipper di Adriatica

Inserisci commento

Inserisci il codice

riportato qui a fianco

Questo website utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza d'uso. Proseguendo la navigazione date implicitamente il consenso all'uso dei cookie. close [ informazioni ]