Notte agitata, con il vento che ha fatto le bizze: fino alle 4 del mattino nulla. Poi è salito, incrociandosi e saltando di qua e di là. Sottocoperta, si è ballato molto. Dalle 6 del mattino si è stabilizzato da sud-est. Vento a circa 25-30 nodi, con mare che Marco ha definito forza 5: vale a dire onde lunghe ma alte tra i 3 e i 5 metri. Ecco il mare e il vento che avremmo dovuto (e voluto) avere durante la traversata atlantica! Invece è arrivato solo oggi. Meglio tardi che mai: navigare è stata una pura gioia. Adriatica ha filato tutto il giorno a 10 nodi, con Marco che borbottava ogni tanto “Eccezionale… è una barca eccezionale!”

Entrambi abbiamo pensato agli Sciomachen, i progettisti, con un senso di gratitudine. Io, oggi, confesso di essermi molto divertito. Non avevo mai visto un mare così, per un attimo ho avuto paura di straorzate (la barca che va verso il vento, si mette di traverso e poi viene rovesciata dalle onde e dal vento) o di altri guai, ma vedendo Marco così tranquillo, mi sono calmato e me la sono goduta.

Solo un momento di panico, quando un’onda più forte delle altre ha messo di traverso (appunto!) la barca e l’onda successiva è salita in coperta e ha allagato tutto il pozzetto. E’ stata la ripetizione dell’incidente al largo delle Canarie, quando si è infiltrata dell’acqua in cabina di montaggio. Stavolta, però, niente… per fortuna! Anche i Lunapop si sono divertiti: lo spettacolo della barca oggi è stato davvero bello.

Ci ho pensato: chissà quanta gente si arrabbierà per il fatto che abbiamo caricato su Adriatica i Lunapop. Potrebbero arrabbiarsi i loro fans e potrebbe scandalizzarsi qualcuno che segue viceversa il nostro lavoro. Un velista-purista potrebbe dire “cosa c’entrano tre musicisti in barca, dopo Cino Ricci?!”. Qualcun altro, in termini ideologici, potrebbe chiedersi se li abbiamo caricati a causa del loro milione di dischi venduti, per fare audience. Io invece sono contento che siano qui. In realtà è stato un caso: sono di Bologna, abbiamo amici comuni. E poi hanno sempre suscitato la nostra curiosità.

Curiosità: è la parola giusta. La loro presenza mi ha fatto pensare parecchio. Li ho osservati: non sono luna-pop, non sono lunatici-poppanti. Sono giovani (hanno 19 anni), cioè nuovi: hanno le cartilagini tenere, hanno i sensori cerebrali sensibili, sembrano capaci di captare e di interpretare (ovviamente a modo loro) quel che li circonda. Mi son sembrati interpreti, ma non solo di canzoni, anche interpreti di un momento storico, che è quello che è. Abbiamo chiacchierato di tutto. Tra l’altro hanno gusti musicali sofisticatissimi (a detta di Paolino che se ne intende di musica, lui è quello che cura tutta la sonorizzazione delle nostre puntate di Turistipercaso). Sono una vera coppia, Cesare e Ballo: uno perfezionista, già un poco tormentato, molto sensibile e già consapevole del meccanismo produttivo e psicologico in cui è entrato (tra l’altro abbiamo chiacchierato della pressione a cui ti sottopone essere esposto all’amore-odio del pubblico). L’altro, Ballo, tutto istinto, nervi, curiosità e mobilità.

Credo che si bilancino molto a vicenda. Walter, il produttore artistico, è la loro sonda inviata nel mondo per capirci qualcosa, li aiuta a collocarsi nel futuro ma soprattutto gli dà strumenti per capire il passato che non hanno vissuto.

Li stiamo sottoponendo ad un tour de force incredibile: ore e ore di mare aperto, da Tortola a Cuba (circa 900 miglia). Speriamo che tengano botta. Domani, se il vento tiene (adesso, a sera, ancora non molla e facciamo 9 nodi) magari riusciamo a fare una sosta e un bagnetto, sulla costa tra Santo Domingo e Haiti.

Patrizio