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Il vento va e viene, ormai non manca molto

26 February 2002 ore 12:00

Il vento va e viene. Ormai non manca molto all’arrivo, meno di trecento miglia. Covre e anche Cino, unanimemente, dicono che nell’ultima parte della traversata il vento dovrebbe rinforzare. E che dovrebbe farsi sentire la famosa corrente, che dovrebbe aiutarci a fare un nodo di più. Invece niente. Il vento continua a soffiare piano (10-15 nodi).

 

Ma il mare invece continua pulsare con le sue ondone lunghe. Morale: è un disastro. Ormai le vele sfregiate sono due: oltre al fiocco (Genova) che con un colpo di vento ha strisciato contro la crocetta e si è procurato un taglio,anche il gennacher, a forza di sbattere per il poco vento e per l’onda, presenta qualche “smagliatura”.Anche per questo Covre non monta lo spinnaker: dice che lo rovineremmo.

 

Senza contare che poi, ogni tanto, arrivano anche raffiche a 25 nodi, improvvise, che fanno orzare Adriatica improvvisamente. Comunque abbiamo spento il motore e andiamo ovviamente a vela, anche se qualche tentazione, ogni tanto, di andare a motore riaffiora. Il fatto è che dobbiamo scegliere: o teniamo il gasolio per il generatore che ci permette di montare e trasmettere le immagini, oppure lo conserviamo per accelerare, col motore, le ultime miglia.

 

Patrizio

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