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In esplorazione a Canouan

6 July 2006 ore 20:00

Rotta verso Canouan, un'altra isola sempre dell'arcipelago. Questa volta ho fatto anch'io un pezzo di tragitto e mi sono divertito tanto al timone di Adriatica. Certo che a confronto della mia barchetta Giulimba di 10 metri, è tutta un'altra cosa. Arriviamo a Canouan in tarda mattinata e gettiamo l'ancora su queste cordinate: 12* 42' 53" N - 61* 19' 78" W.


La giornata si presenta buona, in cielo splende un sole deciso e un paio di nuvole a lana chiara sembra stiano pensando a cosa fare. La nostra decisione di affrontare l'isola è di fare una passeggiata e aprofittare per bruciare un po' di calorie. Come volevasi dimostrare, il sole alto e la temperatura estiva fanno si che il gruppo Tubisti rischi di sciogliersi prima di arrivare in cima della collina, ma la tenacia goliardica che ci accomuna nelle situazioni difficili, fa si che riusciamo a scollinare senza danni.

Dall'alto si scorge anche qui il panorama caraibico con i suggestivi colori disegnati sul reef e dopo qualche tentennamento considerando la distanza.ancora da percorrere, il richiamo di Mamma Acqua ci attira tutti a mollo per una goduria collettiva. Al nostro bagno ricostituente si aggiungono tre ragazzini nativi che ci sorprendono con loro capriole in acqua; eh si. il nostro Dieghino, avverte la concorrenza, ma non si perde d'animo e caricato sulle spalle di Alfredo si cimenta in tuffi alla Cagnotto!

Rintro in barca per la cenetta come sempre favolosa, relax notturno circondati dalla calma della sera (e dal Traminner alsaziano) e poi tutti a nanna.

 

Daniele Golinucci

 

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Stanotte abbiamo dormito tutti come angioletti... merito della cena pantagruelica di ieri?! Pasta con le aragoste prese da Fede e Alfredo lo Smilzo, dolcetti al cocco, insalata di frutta e crostata di mango. Il tutto condito da fresco e fruttato vino bianco! Altro che angioletti... dei pascià! E ai pascià piace anche dormire comodi e freschi... per cui uno stuolo di tubisti si è steso in pozzetto a discapito del povero Diego che per fare pipì ha dovuto muoversi cauto tra i dormienti!

 

Dopo colazione abbiamo salutato Bequia e sotto secchiate d'acqua siamo partiti alla volta di Canouan. Le balene hanno nuovamente disatteso le nostre aspettative, ma i pesci volanti ci hanno accompagnato nelle 2 ore e mezza di navigata. Oggi, come ieri, Daniele ha preso postazione al timone. Andatura di traverso, media di 10 nodi. Anche io ho osato domare questa bella barcona... wow! A me, che ultimamente sono stata solo su laser, è sembrata proprio cicciona... ma scattante. Quale sensazione di appagamento e forza!


L'isola di Canouan si distingue per la forma allungata che la fa sembrare particolarmente grande, pur non essendolo. Dopo pranzo una parte di noi è partita in esplorazione: una splendida passeggiata di tre orette. Dal porto siamo risaliti verso sud. Charlestown è situata nella Grand Bay, dove siamo alla fonda: è costituita da poche case, piccole e colorate. In pietra, legno, cemento, lamiera. Inizialmente incontriamo solo ubriachi chiacchieroni e cani che abbaiano (ma quanti ce ne sono? Mi viene nostalgia di Balù...).

Poi una mandria di bambini ci scorta, scrosciante e curiosa. E puntiamo verso nord, alla nostra destra la barriera corallina. E' lunga quanto il fianco dell'isola e separa il mare in una banda blu scura e in una verde brillante. La strada (in cemento, buono stato) scivola verso la Riley Bay. Giunti davanti a questa enorme pozza luminosa, ci tuffiamo in acqua. Il mare fresco ci ristora, la vista ci rigenera. I pescatori del gruppo fremono, ma non siamo attrezzati per la pesca (fortunatamente in barca ci attendono le cernie che abbiamo comprato in loco, e adesso che sono in forno si diffonde un profumo..). Dopo la nuotata procediamo verso la nostra meta, il Raffles Resort: sulla guida ne parlano bene e male, gli abitanti che abbiamo incontrato idem. E allora vogliamo di controllare di persona! Camminando sulla cresta che separa in due l'isola, con la vista sul porto vuoto e tranquillo da un lato, sulla barriera dall'altro lato, giungiamo... davanti a un cancello.

 

E che famo? Siamo italiani, non tedeschi, quindi passiamo di fianco... e ci troviamo davanti alla casetta della sicurezza! Ovviamente non ci vogliono fare passare, ma facciamo notare loro che possiamo fare pubblicità... Tanto Flavio non la smette mai di filmare! La signorina chiama il superiore, che arriva e chiama il superiore, che arriva e... (a questo punto abbiamo la certezza che in questa impresa c'è una parte composta da italiani) ci propone di pagare 100 dollari a testa per visitare il resort, altrimenti nisba. Le regole sono regole, e non possiamo entrare (a questo punto abbiamo la certezza che in quest'impresa c'è una parte composta da americani)!

Marcia indietro... almeno ci aprono il cancello clandestino e riusciamo a intravedere i bungalows, nascosti nel verde, e le palafitte, posate nell'acqua protetta dalla barriera. Il posto pare bello e rispettoso dell'ambiente, ma che accoglienza! E rimane il mistero dei campi da golf: pare che per mantenerli verdi nella stagione secca (non ora) venga sottratta acqua potabile ai nativi... Un po' delusi scendiamo verso il molo, per tornare a "casa".

 

Qui ritroviamo Ricardo... che ha ammesso di non volere più scendere... soffre troppo il mal di terra! Nel complesso Canouan mi ha piacevolemente sorpreso: poco turismo, limitato ad un paio di resort. Un paese piccolo e tranquillo, ma abitato da persone socievoli, qualche collina ed un mare come pochi. Ci pianterei volentieri la tenda per qualche tempo. Lo consiglio a chi desidera terra e mare intatti, in un guscio di noce.

 

Paola, Velista (non proprio) per Caso

 

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Hoje foi um dia fantastico, pois alem de termos feito uma viagem brutal com vagas de tres metros, ainda tivemos a oportunidade de fazer uma visita maravilhosa a esta ilha de Canouan, que tem uma diversidade muito grande de vegetaçao e gentes com uma forma de viver bastante peculiar.

Uma vez mais valeu a pena estar aqui. Esta é uma experiencia a nao esquecer e se possivel repetir.

 

Paulo

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