Marco è andato in giro per Vavau alla ricerca di un olio particolare per aggiustare il motore dell’elica di prua. Noi ne approfittiamo per andare su una barcona di locali in cerca di balene. E’ una specie di mezzo da sbarco militare, ristrutturato.

Le balene a Vavau vengono direttamente dall’Antartide, trascinate da una corrente fredda che sale a nord. Qui vengono per riprodursi. La gestazione di una balena dura un anno. Il “piccolo”, alla nascita, misura 4 metri e pesa una tonnellata. Ogni giorno prende dal seno materno 100 litri di latte. Ma ci saranno poi davvero le balene?

La barcona esplora l’arcipelago per un’oretta: di balene neanche l’ombra. Poi, all’orizzonte, uno spruzzo: soffia! Il motoscafone la segue, piano. La balena si immerge e rimane sotto per circa un quarto d’ora, ogni volta. Poi esce in superficie, spruzza tre o quattro volte e poi si immerge. Ma non riusciamo ad avvicinarla a più di 100 metri. Allora il capitano del barcone decide di mollarla: dice che non si tratta di una balena “buona” da vedere, è impegnata a pescare. Io mi sarei accontentato, e Zoe anche. 

Per lei vedere una balena era il desiderio più grande della sua vita, ed è tutta eccitata, ma il bello deve ancora venire. Dopo un po’ ne avvistiamo un’altra, anzi, sono due: mamma e balenottero! Queste non si immergono, semplicemente nuotano in superficie. La barca le segue. Si fermano. Allora il mezzo da sbarco apre il suo sportello e il fondo della barca resta a pelo d’acqua. Il capitano della barca ci fa segno: possiamo scendere e nuotare con la balena! Zoe è eccitatissima. 

Io e lei scendiamo in acqua, ma siamo troppo lenti e la balena riparte. Syusy invece riesce a raggiungere le due balene, vede davanti a sé il muso del balenottero, a tre metri di distanza, e le viene un colpo! Si ritorna in barca, che segue ancora le balene. Per quasi tutto il giorno è un discreto ma implacabile inseguimento. Le balene a volte si fermano a meno di 10 metri dalla barca. Il soffione della mamma quasi ci bagna. E’ impressionante. Bellissimo. Zoe è stordita.

Patrizio