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La Isla Margarita

4 August 2006 ore 18:00

Perché questo nome? Perché così la battezzo Colombo che vi arrivò nel 1498 in onore di Margherita d'Austria, o per l'abbondanza di perle, "margarita" in latino? Fatto sta fu proprio la scoperta di grandissimi banchi di ostriche perlifere che fece la fortuna di quest'isola (934 kmq, a 23 Km. dalle coste del Venezuela, di cui fa parte) e a farne uno dei punti forti per la penetrazione spagnola nel continente sudamericano.

Per la pesca furono utilizzati in prevalenza schiavi africani e le perle dettero una tale ricchezza ai conquistadores che vi costruirono palazzi e chiese che ancora oggi ci ricordano l'eredità ispanica. Come a La Asuncion con la sua cattedrale del '500, una delle più antiche del Venezuela, e la sua imponente fortezza. Poi agli inizi dell'800 vennero le lotte di liberazione dalla Spagna sotto l'esempio del libertador Simon Bolivar: il paese di Juan Grieco, in passato covo di pirati, divenne il simbolo della lotta dell'indipendenza e gli abitanti di Margarita vennero soprannominati "spartanos" proprio per la tenacia della loro lotta (ancora oggi il dipartimento insulare di cui fa parte si chiama Nueva Esparta).


L'isola è composta da due parti distinte: la parte est più abitata e quella ovest, la penisola di Macanao, più arida e selvaggia, di grande suggestione, disseminata di cactus. Le due parti sono collegate da una lunga striscia di sabbia e da una laguna (oggi parco nazionale), la Restinga in cui è possibile navigare a bordo di barchini nella foresta di mangrovie. L'albero simbolo dell'isola non è comunque la mangrovia, ma il guayacan dai piccoli fiori blu, ma ovunque fioriscono rigogliosi ibischi e bouganville. 

Oggi è un'affermata località turistica a 35 minuti di volo da Caracas e non a caso meta in particolare di turisti venezuelani (oltre a quelli che provengono da tutto il mondo), soprattutto per le sue splendide spiagge. Se La Asuncion è la capitale storica, la città commerciale per eccellenza è Porlomar: da non dimenticare che l'isola è porto franco e che la benzina (ma chi ha bisogno di una macchina per andare in spiaggia?) costa pochissimo.



I ragazzi della 4°A

Liceo scientifico tecnologico Mattei

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