E’ stato un viaggio lungo e affaticante. In ceri momenti quasi da incubo, per arrivare fino a qua in Australia. Ho avuto anche la sensazione che non saremmo neppure mai riusciti a prendere l’aereo e che tutto potesse andare a monte. Poi per uno dei tanti non meglio spiegabili ‘casi’ della vita, tutto si è indirizzato per la giusta strada e le cose hanno per fortuna (?) girato per l’aspetto giusto.

E così in perfetto orario, anzi, con 50’ di anticipo, siamo sbarcati nel New South Wales, uno dei sette stati confederati dell’Australia, e nella sua città principale, capoluogo e simbolo del paese nel mondo: Sydney. Grande e vasta metropoli che continua a mantenere caratteristiche di modernità e tranquillità, di operosità e di calma. Non è cambiata poi molto dal mio precedente. Ed è stato notevole il piacere che, dopo l’ennesimo montaggio in camera, con l’altro “Ciclista per Caso” che è con me, abbiamo preso la via per la baia.

Il cielo era terso come mai mi era capitato di vedere. La giornata del sabato poi forse ha anche messo del suo ed il traffico ne ha sicuramente risentito, in meglio. Insomma siamo arrivati alla baia scordandoci perfino le quasi due notti perse in volo! E sulla baia loro: gli emblemi della città e non solo: l’Harbour Bridge e, sopratutto, l’Opera House. Roba da rimanere senza fiato! E con una luce che dava ancor più dell’irreale ad un panorama che in ogni caso ne era al limit, dell’irrealtà! Adesso ho un sonno che sembrano tre! Ed un problema al computer per cui non potrò aggiornare le mie pagine www.marcobanchelli.com come avrei voluto.
Ma avanti: domani un nuovo breve trasferimento ci porterà ai piedi di Uluru…

Un vero peccato dover ripartire già da domani: ma il deserto aspetta.

E con il deserto le altre tappe ed eventi del viaggio. Adesso siamo appena rientrati da uno spuntino, ancora sulla baia. Il buio, scalfito dalle mille luci di Sydney, non ha potuto che aggiungere altro fascino all’incanto… No, oggi non è proprio sembrata una giornata invernale, in nessun senso.

Alla prossima,

Marco Banchelli

Ciclista per Caso