I progetti universitari di Evoluti per Caso
UniBo: Marco Passamonti, Valerio Scali & co.
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Università di Padova: Andrea Pilastro & co.
Università di Pavia: Ausonio Ronchi, Andrea di Giulio & co.
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Milano Bicocca: Telmo Pievani & co.
Roma Tor Vergata: Valerio Sbordoni & co.
Museo di Storia Naturale di Milano: Cristiano Dal Sasso
La scienza vista dai professori
Museo di Storia Naturale di Milano: Cristiano Dal Sasso
Evoluti per Caso arriva in Patagonia. In questa tappa insieme a Patrizio ci saranno due rappresentanti del Museo Civico di Storia Naturale di Milano: Cristiano Dal Sasso, responsabile scientifico del Museo, e Ilaria Vinassa de Regny, responsabile delle relazioni esterne e presidente dell’Associazione Didattica Museale. Il tema della tappa è la paleontologia, ovviamente sulle tracce di Darwin. Il gruppo sarà in Patagonia per visitare i dinosauri del Neuquén e le foreste fossili di Chubut-Santa Cruz.
Cristiano Dal Sasso è il paleontologo che ha descritto il primo dinosauro italiano, Ciro. Ci si potrebbe chiedere: Ciro? Ma è un nome da dare a un fossile? Ebbene sì e si tratta della scoperta, pubblicata su Nature del marzo ’98 e su Science del gennaio ‘99, che ha reso giustamente noto al pubblico scientifico e non solo il dottor Dal Sasso. Per la paleontologia italiana è stato un evento senza precedenti, rimbalzato dalle maggiori testate scientifiche mondiali ai mass media di tutto il globo. Oggi Dal Sasso è responsabile del Laboratorio di Paleontologia del Museo di Storia Naturale di Milano. Oltre a quella del dinosauro Ciro (chiamato scientificamente Scipionyx), si devono a lui le descrizioni di altre due specie prima ignote alla scienza, un ittiosauro di sei metri chiamato Besanosaurus e un varano acquatico del Libano considerato antenato dei serpenti.
Togliamo subito il dubbio che vi tormenta: perché ribattezzare un animale morto da milioni di anni e perché chiamarlo Ciro? Il nomignolo è stato assegnato in onore all’origine campana dell’animale: i suoi resti fossilizzati sono stati rinvenuti nel beneventano. Quando venne scoperto, non fu subito chiaro che si trattasse di un dinosauro, e che si era davanti a una delle scoperte del secolo. Era il 1981, gli studi paleontologici non erano ancora ai livelli di oggi e non fu subito chiara l’importanza di quell’animaletto lungo appena 40 centimetri. Si trattava di un cucciolo morto appena nato, che se fosse sopravvissuto non avrebbe superato il metro di altezza. Sì, perché quello dei dinosauri come animali giganti è più un mito che un dato. Certo, alcuni lo erano, ma la maggior parte dei carnivori era mediamente di statura più bassa di noi umani. Alcuni dinosauri erano addirittura più piccoli di un pollo! Per approfondire il tema dei dinosauri nostrani vi consigliamo il libro “Dinosauri italiani”, scritto da Cristiano Dal Sasso e pubblicato da Marsilio, che oltre a narrare la storia del ritrovamento di Ciro in un modo avvincente e appassionante (che lo avvicina ad un romanzo, pur nella sua completezza scientifica) fa il punto sulla giovane paleontologia italiana.
Visto che Dal Sasso è uno dei maggiori esperti in Italia di dinosauri, ecco come lui stesso descrive in un articolo questi animali che stimolano ancora oggi la fantasia di grandi e piccini:
«Il nome "dinosauro" deriva dalle parole greche deinòs (=terribile) e sàuros (=lucertola, rettile) e fu ideato nel 1841 dal celebre naturalista inglese Sir Richard Owen per identificare i grandi rettili del passato le cui ciclopiche ossa cominciavano ad emergere dalle cave di mezza Europa. Il termine entrò rapidamente nell'uso - e poi nell'abuso - comune, tanto che ancora oggi è spesso utilizzato confusamente quale sinonimo di "grande animale estinto", per indicare una varietà di vertebrati fossili che in realtà con i dinosauri veri e propri non hanno nulla a che spartire. I "falsi dinosauri" più citati sono i rettili volanti (meglio detti pterosauri) e una miscellanea di rettili marini per nulla imparentati tra loro (ittiosauri, plesiosauri, mosasauri), tutti contemporanei dei dinosauri ma adattati ad un modo di vita completamente differente. Spesso sono scambiati per dinosauri anche i mammut e altri grandi mammiferi vissuti in epoche geologiche ben più recenti.
Innanzitutto, a differenza dei rettili volanti e acquatici, i dinosauri erano rettili francamente terrestri. Erano adattati a camminare sul terreno, e lo erano a tal punto da rappresentare ancora oggi un modello di straordinaria perfezione architettonica. Se volete distinguere un dinosauro da qualsiasi altro rettile dovete guardarlo di fronte e dovete osservargli le zampe: la differenza più significativa riguarda infatti la posizione degli arti rispetto al corpo. In un dinosauro le zampe sono posizionate sotto il corpo (la cosiddetta postura colonnare) e non sporgono sui lati (la cosiddetta postura divaricata), come invece avviene nella maggior parte dei rettili che conosciamo, quali le lucertole e i coccodrilli.
I dinosauri dominarono il mondo per 165 milioni di anni. Se confrontata con la durata dell'era dei dinosauri, l'intera esistenza dell'umanità rappresenta solo lo scatto di un secondo rispetto a un’ora e un quarto di tempo. Eppure cosa rimane di tutto questo, dei dinosauri e del loro mondo, oggi?»
Con Dal Sasso anche Carlo e Ilaria. Insieme hanno visitato gli scavi dei dinosauri del Neuquén e le foreste fossili di Chubut-Santa Cruz.
Ilaria Vinassa de Regny parla cinque lingue oltre l'italiano, ha vissuto per anni in giro per il mondo (Dublino, Lisbona, Zurigo e Atene) e dal 1982 vive in Italia. Laureata in Scienze Geologiche, attualmente collabora alla Sezione didattica del Museo Civico di Storia Naturale di Milano in veste di conferenziere e di responsabile per le Relazioni esterne, oltre a essere presidente e socio fondatore dell'ADM (Associazione Didattica Museale), associazione per la divulgazione scientifica e la preparazione di itinerari e materiali didattici nel campo delle scienze naturali e geologiche. Trova anche il tempo per seguire tesi di laurea come correlatrice, scrivere pubblicazioni scientifiche, insegnare all'Università... insomma Ilaria dedica tutto il suo tempo alla Scienza e alla sua divulgazione!
Carlo Zucchi ha partecipato alla tappa come scavatore "paleontologico". Ecco il suo curriculum. Nato a Como il 6 Agosto 1974, ove è attualmente residente, dopo il diploma scientifico si iscrive all'Università degli Studi di Milano presso la facoltà di Scienze Naturali con indirizzo Conservazione della Natura.
Cresciuto dal nonno geologo, ha visitato settimanalmente il Museo di Storia Naturale di Milano, con l'ambizione di intraprendere il viaggio sul "Beagle 2"!
Ha sempre lavorato, studiato e coltivato gli hobby di letteratura fantasy, fumetti, giochi di ruolo e illustrazioni naturalistiche. Tuttora è tesista presso il Museo di Storia Naturale con un lavoro sull'ecologia trofica della lucertola muraiola.