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L'Oceano secondo David Riondino

25 June 2002 ore 20:00

Abbiamo sentito David Riondino, l'ospite che senza avere mai messo piede su una barca a vela, ha affrontato per la prima volta l'Oceano Pacifico! Ora è sceso e gli chiediamo curiosi:



Cosa ti è più piaciuto?

David Riondino: L'oceano! E' una cosa che consiglierei a chiunque. Ti dà l'impressione che sia un essere vivente, un essere che riflette, non una massa d'acqua normale... Ti permette di entrare in quel tipo di ipnosi, di concentrazione che c'è andando in lontananza da tutti e in vicinanza alle proprie cose. E' una sensazione che ancora dà una navigazione di questo tipo. E' bene prendersi degli spazi nella vita, dei momenti in cui si sta 15 giorni lontano da quelle che sembrano essere le cose importanti, che ci circondano tutti quanti e che in genere non lo sono. 

Non ho imparato molto di barca, perchè la vela è veramente complessa. In 20 giorni non puoi imparare, capisci a occhio quello che succede, ma le manovre sono una cosa seria e bisognerebbe mettercisi. Ho imparato però qualcosa di meteorologia, di come funziona il gioco dei venti, le correnti, la posizione della barca, per quali strani motivi non arriva un nubifragio o un tornado che ci sbatta via, ho imparato come un elemento così indecifrabile come il mare abbia però dei ritmi con cui si può convivere... è strano!



Possiamo dire che l'oceano ti abbia ispirato?

David Riondino: Certo, ho composto ben quattro canzoni: la canzone dell'iguana, la canzone dell'albatros, la canzone della sula e la canzone del gamberone gigante... Quest'ultima è veramente strana e ancora c'è da finire. Ancora più strano è che poi ho letto che hanno trovato davvero un calamaro gigante di 15 metri in Tasmania! Il ciclo degli animali è stato divertente! Poi ho composto anche una lunga ballata sulla baronessa dell'Isola di Floreana nelle Galapagos. E altre poesie sull'equipaggio che vi farò avere...



Cosa ne farai delle canzoni che hai composto?

David Riondino: Comincio a usarle nei miei spettacoli. E' un capitolo in più che si aggiunge delle cose che mi sono capitate di vedere. 



Allora, la domanda di rito, Adriatica è stata più un lavoro o una vacanza?

David Riondino: E' stata una specie di esperienza fatta nelle migliori condizioni: vai su un'isola a realizzare un progetto. Non è nè una vacanza nè un lavoro, è una cosa da fare. Non me la sarei mai preventivata, se mi avessero detto "partiamo con gli amici per attraversare l'Oceano" non sarei mai andato. Questo progetto, invece, dove c'era tutti i giorni da fare qualcosa - come la registrazione dei 5 minuti - è stato per me molto più interessante.

 

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