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I Pelasgi a Alatri
7 July 2010 ore 15:30
Vi portiamo in un posto lontano dal mare, ma legato in maniera indissolubile a una delle più famose popolazioni di antichi navigatori: i Pelasgi.
Siamo ad Alatri, paese della Ciociaria dove durante il suo ultimo viaggio Syusy ha incontrato alcuni esperti, per indagare i misteri delle mura ciclopiche e dell'Acropoli. Già durante la visita di Orbetello, e in passato al Circeo, abbiamo parlato di queste costruzioni megalitiche che nel corso degli anni hanno attirato l'attenzione di Syusy. Rispetto alle altre località, però, Alatri si distingue proprio per la sua lontananza dalla costa, contribuendo a rendere la storia dei Popoli del mare ancora più misteriosa. Cosa ci facevano, infatti, i Pelasgi nell'entroterra? E come ci sono arrivati?
Le vicende che circondano la creazione di questa città e, in particolare, della sua maestosa acropoli sono ancora fonte di dibattito fra gli archeologi e gli studiosi. Le ipotesi sulla sua fondazione sono varie e alcune si perdono nella leggenda. Secondo alcuni, facendo riferimento alla mitologia romana l'antica Aletrium sarebbe stata eretta dal dio Saturno, cacciato dall'Olimpo per mano di Giove, e farebbe quindi parte delle cosoddette città saturnie. C'è invece chi sostiene che i fondatori di Alatri sarebbero gli antichi ciclopi, ritenuti gli unici in grado di costruirne le possenti mura e di sollevare gli enormi massi di calcare.
Come forse avrete intuito, l'Acropoli è il monumento più famoso della cittadina. Le mura ciclopiche che la cingono sono formate da strati di megaliti polimorfici spesso lunghi fino a 3 metri che combaciano perfettamente senza l'utilizzo di calce, ma solo tramite l'incastro perfetto. La cinta è intervallata da 2 aperture d'ingresso, la Porta Maggiore e quella Minore.
Secondo il ricercatore Giuseppe Capone, la disposizione dell'Acropoli corrisponderebbe alla costellazione dei Gemelli con un orientamento che tiene conto del solstizio d'estate. La Porta Minore sembrerebbe poi segnare il succedersi delle stagioni tramite i raggi solari e, forse, l'intera cinta andrebbe messa in relazione con il movimento del sole e delle altre stelle per riuscire a comprenderne appieno il significato. Ornello Tofani, che ha portato avanti i suoi studi sulle orme di Capone, ipotizza che la Porta Minore possa essere stata un immenso telescopio e, forse, l'intera Acropoli potrebbe rappresentare un Osservatorio Astronomico.
L'Acropoli di Alatri è citata anche da Ferdinand Gregorovius – storico tedesco - che dice "Allorquando mi trovai dinanzi a quella nera costruzione titanica [l'Acropoli di Alatri], conservata in ottimo stato, quasi non contasse secoli e secoli, ma soltanto anni, provai un'ammirazione per la forza umana assai maggiore di quella che mi aveva ispirato la vista del Colosseo... una razza che poté costruire tali mura, doveva già possedere un'importante cultura e leggi ordinate."
Durante la sua visita, Syusy e i suoi ospiti hanno provato tornare indietro nel tempo, rendendo il giovane Nicola un Enea d'eccezione. Inutile raccontarvi cosa è successo, vi facciamo vedere direttamente le foto di quella giornata nello slideshow pubblicato su Flickr!
La visita di Alatri e la vista delle mura ciclopiche non può che far aumentare le nostre domande sui Popoli del Mare. Ringraziamo quindi il Comune di Alatri, il direttore del Museo Archeologico e il B&B Il Maltese per l'ospitalità e ci rimettiamo quindi in viaggio per inseguire Adriatica sulle rotte delle antiche popolazioni di navigatori...
Buon vento!
Serena Canu
Redazione di Velistipercaso.it
 
		 
		 
		 
		 
		 
	
 
	

