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Pensieri in libertà su Adriatica

26 June 2019 ore 16:00

All'Elba con Adriatica, in queste settimane di giugno, si alternano momenti di navigazione in buona compagnia e momenti di solitudine nella rada di Portoferraio. Il tempo da solo scorre lentamente tra l'ordinaria manutenzione di Adriatica e le ore dedicate a me stesso. A volte il pensiero è un compagno ingombrante, altre volte un conforto, soprattutto se pensi alle persone care e lontane.

Il mare è sempre presente nella mia testa. Non perdo occasione di osservare come naviga la barca (e con Adriatica è sempre un bel navigare), di immaginare una rada dietro l'orizzonte, di osservare le onde, il cielo, le nuvole, le stelle, di sentire il vento. Ecco, di seguito, alcuni miei piccoli e modesti pensieri in libertà. Giusto per conoscersi.

 

Navigare.

Mi piace navigare.

Mi piace soprattutto immaginare una meta, dove vedere nuove genti e nuovi paesaggi, altre stelle, altri profumi e colori. Ma l'arrivo non è così importante, è il viaggio che conta. E, soprattutto, la compagnia delle persone che navigano insieme a me. L'alternarsi di giorni e di notti, di albe e di tramonti, di mare calmo come uno specchio infuocato dal sole e di onde scure e minacciose, di notti stellate e di chiacchiere accanto al timone.

Parlare senza timore e senza difese, guardarsi negli occhi e sentirsi uniti e parte del tutto. Conoscere se stessi e conoscere l'altro: ogni viaggio è unico, come la vita. Navigare per non arrivare mai, navigare per conoscere e amare la bellezza e la vita. Il viaggio come metafora della vita, della mia vita e di quella delle persone che amo.

 

Onde.

Sono affascinato dalle onde, dalle loro forme mutevoli, dalla loro forza.

Ci leggo la vita del mare.

Sono un ingegnere, ma questo appartiene a una vita passata, ora il mio mestiere da molti anni è il mare ed è anche la mia passione da sempre. Per questo motivo conosco le equazioni che descrivono le onde, ma nessun numero potrà esprimere la loro bellezza, che vedo lungo la mia lunga rotta.

Le onde sono messaggeri di terre e tempeste lontane, annunciano un cambiamento e sono il ricordo di un evento passato. Osservare le onde ti insegna a immaginare il futuro prossimo. Il capitano James Cook, a fine '700, navigando nel profondo e gelido Sud del mondo, intuì la presenza del continente antartico soltanto osservando le onde che colpivano la sua fragile nave.

Le onde come la nostra anima o il nostro cuore. Le increspature dell'anima e i battiti del cuore sono le nostre onde. Ci avvertono degli eventi dolorosi o felici, reagiscono a questi con mutamenti continui, ci sballottano all'improvviso lasciandoci tristi, confusi, addolorati. Ma a volte ci cullano e confortano; al sorriso della persona amata e degli amici, ci rendono felici. Le onde del cuore e dell'anima lasciano tracce indelebili, ricordi perenni nella nostra vita, scolpiscono la nostra anima come le onde del mare fanno col granito in Sardegna.

Non rinuncerei mai alle onde.

Alle mie onde.

 

Bruno

Skipper di Adriatica

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