Arrivo

Piove, non ho i bagagli, l’aeroporto di Madrid ha pensato bene di trattenerli per alcuni giorni, ma quando metto piede sul "canotto" per imbarcami su Adriatica ormeggiata all'isola Margarita. L’emozione è sempre forte. Ogni volta è così; come per tutte le cose che ci sono care noi viviamo della nostalgia dei ricordi, del rimpianto per ciò che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto e della speranza per il presente e per il domani ; il primo giro del mondo è finito, isola Margarita e carabi venezuelani sono in arrivo.

Scorci

La macchina ci offre scorci di Margarita, il verde intenso delle colline e quello chiaro del mare, i profili dei cactus nel deserto e dei grattacieli sulla baia. La guida ci distilla pillole di storia e di attualità, da Simon Bolivar al possibile circuito di formula uno per dare impulso allo sviluppo. La visita "turistica" di un paese offre scorci, pillole, distillati, non abbiamo tempo, la ricchezza del tempo non è la nostra ricchezza.

Domande sì, ce ne facciamo tante su un paese pieno di ricchezze naturali e pure terzo mondo, su un paese terra promessa per tanti italiani in cerca di fortuna e ora terra da cui vorrebbero fuggire capitali e uomini per paura dell’inflazione e della criminalità, su un paese dove il colpo di stato vuole farsi democrazia. Un turista spesso non si fa domande, un "turista per caso" deve farsele senza la presunzione di poter avere la risposta

Colori

Stiamo navigando da ore e Tortuga ci viene incontro nel suo bagliore. Il bianco delle sabbie coralline, l’azzurro del mare, la trasparenza delle acque, la forza del sole; colori forti, netti, ma anche sfumature, mille sfumature, tutte altrettanto chiaramente percepibili. Abbiamo saputo dell’attentato sventato; un altro tassello a favore di chi vuole una verità in bianco e nero, un mondo diviso in buoni e cattivi, fedeli e infedeli. Adriatica era in partenza l’11 settembre, è in viaggio oggi, alla ricerca dei colori, per aiutarci a vedere le mille sfumature di colore che sono presenti nella verità chiara e trasparente che pensiamo di avere.