Il sito navigabile dei Velisti per Caso!
twitter facebook friendfeed flickr youtube scrivi a

velisti tv

> newsletter

> cerca

> credits

iscriviti alla
newsletter


cerca nel sito

Se gratti il Paradiso, è un posto normale

5 July 2002 ore 20:00

Adriatica è arrivata a Hiva Oa e siamo ancorati nella Baia di Atuona, il villaggio principale di questa che è la seconda isola, per importanza ed estensione, delle Isole Marchesi, nella Polinesia Francese. Questa è l’Isola in cui hanno passato i loro ultimi anni di vita il pittore Paul Gauguin e il cantante-poeta Jacques Brel. Da qualche giorno, per l’isola, si aggira un curioso terzetto, che rispecchia (certo inconsciamente) la formazione-tipo della spedizione sette-ottocentesca.

C’è il poeta-letterato, incaricato di trasmettere all’Europa il significato del Grande Sogno delle Isole dell’Amore: nel nostro caso interpretato con grande entusiasmo da Davide Riondino. Egli non si vergogna ad importunare tutti gli anziani che incontra per avere racconti di prima mano, riguardo agli usi e costumi degli antichi Marchisiani, annusa tutte le donne per capire se (ottemperando all’antica usanza) indossano il bouchet afrodisiaco, nei capelli o nelle mutande, e infine registra tutte le storie (vere o inventate che siano) che attempati polinesiani, resi allegri dall’uso di sostanze alcoliche, sono disposti a snocciolargli.

Ieri ha raccolto la Danza degli Uccelli, che secondo lui è la storia fondante della tradizione delle Marchesi, in cui un bambino prima cade in un pozzo nero, quindi chiama un altro bambino e gli racconta che lui è il figlio della regina, quindi il secondo bambino va a chiamare il capo, che chiede al bambino come mai sia finito in un pozzo nero, allora il bambino gli racconta per la seconda volta che è il figlio della regina la cui anima volò via come un uccello, quindi lo tirano fuori dal pozzo nero, lo lavano nel mare dalla cacca di cui è sporco e lui, riconoscente, racconta per la terza volta la storia di sua madre la regina che volò via come un uccello, scoprendo che il capo è suo zio, che alla fine lo adotta, forse per farsi raccontare vita natural durante la storia della regina, sua sorella…

 

Il secondo personaggio “classico” sarebbe l’acquerellista, anticamente incaricato di riprodurre fedelmente le bellezze della natura polinesiana. Nel nostro caso è Marcello Jori, un artista vero (che abita e lavora a Bologna, per chi non lo sapesse), che tra l’altro ha decorato scenograficamente Adriatica, appassionatissimo di Gauguin. Anch’egli non si vergogna ad importunare tutte le donne e le ragazze che incontra, ritrovando ora nell’una ora nell’altra i tratti delle famose vahinè ritratte da Gauguin. Di più: sta catalogando tutti i verdi e i gialli che vede nel paesaggio marchisiano e, confrontandoli con quelli di Gauguin, dice di essere in grado di risalire alla marca e al tipo di colore usato dal Maestro…

 

Il terzo personaggio sarebbe il Cronista, cioè colui che prova a raccontare con piatta e sobria obiettività quel che accade e quel che vede. E quello sarei io… Ma non è facile raccontare quel che si vede. Le Marchesi sono montagne di mille metri piantate in mezzo al Pacifico, coperte da una vegetazione esagerata, fatta di pini, palme e alberi del pane. Il mare sprofonda subito, quindi non c’è barriera corallina e ci sono pochissime spiagge. I paesini sembrano (a proposito di montagna) usciti dalla fantasia urbanistica di un architetto svizzero: tutti lindi e ordinati. Ogni centro ha il suo ospedale e la sua scuola e le sue sette o otto chiese, di altrettante fedi diverse (cattolici, protestanti, mormoni, testimoni di Geova ecc).

C’è un’alta concentrazione di nuove automobili fuoristrada da 100 milioni di vecchie lire e non c’è un povero in giro, nonostante che una spesina media al supermercato superi tranquillamente il corrispettivo di 100 dollari. Come mai? Mi sono informato: un funzionario dell’Amministrazone Francese guadagna anche 5000 dollari al mese. Un polinesiano-povero arriva comunque ai 1000 dollari al mese. Se non arriva a questa soglia viene aiutato, in denaro o in natura (per esempio coi materiali per costruire la casa ecc). Le tasse non sono significative, la scuola e l’assistenza sono gratis e ogni attività economica viene sostenuta dal Governo.

In realtà le Isole non hanno risorse proprie (se si esclude il turismo, che qui per fortuna non è ancora molto sviluppato) e non sono autosufficienti per niente. Per esempio: se succede un incidente automobilistico, per aggiustare le auto bisogna mandarle a Papete, a Tahiti, a 1500 chilometri di nave da qui. Nella struttura socio-politico-culturale dei Marchisiani al capo-tribù si è sostituito il Sindaco e al capo-clan si è sostituito il prete (cattolico o protestante che sia).

Per il resto, dice un proverbio piuttosto cattivo, “se gratti un marchisiano trovi l’antico antropofago che è in lui”, ma magari! In realtà non è vero. La televisione con le sue immagini, la Francia con i suoi modelli comportamentali, culturali e gastronomici, hanno indotto nei polinesiani bisogni assolutamente estranei alla loro natura.  Di qui un bel numero di nevrosi: la gente va incontro a debiti per pagarsi l’aria condizionata, il fuoristrada e la Perrier in tavola, e quindi deve sopportare molti dispiaceri, molte nevrosi, conflitti familiari e alcolismo.

Per il turista questo rimane davvero un Paradiso, ma – come dice il proverbio – se gratti il paradiso viene fuori che è un posto normale. Non siete arrabbiati col cronista se vi ha rovinato il Sogno, vero?

 

Patrizio

Inserisci commento

Inserisci il codice

riportato qui a fianco

Questo website utilizza i cookie per migliorare la vostra esperienza d'uso. Proseguendo la navigazione date implicitamente il consenso all'uso dei cookie. close [ informazioni ]