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Tarquinia, l'antica Tarchna

3 July 2010 ore 15:00

Proseguiamo il nostro viaggio sulla scia di Adriatica e approdiamo a Tarquinia!

Vi abbiamo già raccontato cos'hanno fatto i nostri Velisti per caso e le Star Q8 durante la tappa di questa città etrusca alla ricerca dei Popoli del mare. Oggi vogliamo invece parlarvi più in generale di questa città e di ciò che potrete trovare se deciderete di avventurarvi nella Tuscia. Sede di una delle nercopoli più famose e importanti della penisola, Tarquinia nasce avvolta nel mistero e nella leggenda. Scopriamo infatti che vicino al fiume Marta sarebbe capitato, decine di secoli fa, un evento che modificò le sorti di quelle terre: durante l'aratura dei campi, da un solco saltò fuori Tagete, un essere divino dall'aspetto di fanciullo ma con la saggezza di un anziano, che spiegò agli Etruschi la disciplina della loro religione.

 

Venne così fondata una città sacra per celebrare e ricordare l'avvenimento e le si diede il nome di Tarchna, Tarquinia. Con un inizio del genere, la storia di questa città non può non affascinarci. Continuiamo quindi le nostre ricerche e cerchiamo qualcosa che possa legare i suoi abitanti ai Popoli del Mare e alle numerose tratte che più di due millenni fa animavano i mari del Mediterraneo. Ed è così che leggiamo di altre teorie che spiegherebbero la nascita di Tarquinia. La più nota, e forse la nostra preferita, è quella che vede gli Etruschi come un popolo proveniente da Oriente che si sarebbe fermato proprio in Lazio.

 

Ma come sono arrivati qui? Sono stati i commerci a portarli lungo il Tirreno? E con quali navi? Lasciamo agli archeologi il compito di rispondere alle numerose domande. A noi piace comunque pensare che gli Etruschi fossero una popolazione di navigatori che avrebbe stretto legami con altre popolazioni tirreniche, come ad esempio i Nuragici. Lo testimonierebbero, secondo alcuni, i bronzetti ritrovati nel sito archeologico di Vulci, poco più a nord di Tarquinia. Assieme a queste ipotesi, altre cose solleticano il nostro interesse e ci portano a pensare al mare, all'acqua, ai miti.

La necropoli di Monterozzi, patrimonio dell'UNESCO, custodisce infatti alcune tombe che ci aiutano ad aggiungere dei piccoli tasselli nella nostra immagine di questa città e dei suoi abitanti. Fra le più interessanti, ricordiamo la tomba della Caccia e Pesca, Tomba della Nave e quella dell'Orco, dove viene rappresentato l'accecamento di Polifemo per mano di Ulisse. Oltre alla necropoli e al Museo, dove si possono vedere alcuni dei dipinti asportati dalle tombe, un'altra area di grande interesse è l'Ara della Regina. Qui, dove sarebbe sorta l'antica città, si possono vedere i resti di un'area sacra della prima metà del IV secolo a.C..

 

Se volete approfondire e leggere altri dettagli sulla storia di Tarquinia, vi consigliamo alcune risorse:

 

 

Noi continuiamo la nostra discesa lungo il tirreno e vi diamo appuntamento alla prossima tappa!

 

Buon vento,


Serena Canu 

Redazione di Velistipercaso.it

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