Ubriachi di colori! Questo Mardi Gras caraibico ci ha sconvolto e travolto come un'onda oceanica. Perché di questo si tratta: un oceano di persone.

In vera festa oggi. I ritmi della soca rimangono duri e poco melodici, ma oggi l'entusiasmo era tanto da essere denso e consistente. Si è infilato nei nostri occhi e orecchie, ci ha mosso, scosso ed infine commosso. Non si può rimanere impassibili nuotando in questo carnevale. Si sente tutto il sole che scorre nelle vene di questo popolo, il sole, l'orgoglio, la sofferenza ed il lavoro. Il bisogno di dimenticare tutto per un giorno, di lasciare ogni dolore e preoccupazione per sentire solo se stessi e l'altro, il proprio fratello, come dicono loro.

La soca è un ballo animale, senza traccia di malizia ne' di sensualità. E' un inno alla vita, un rito alla fertilità. Un imbarazzante susseguirsi di passi pesanti e movimenti osceni, un gioco che coinvolge persona di ogni età e isola.

Le Capitain s' è lanciato tra i flutti per acchiappare l'anima di questa festa con la fotografia. Flavio ha consumato cassette intere. Elisabeth è scappata sotto il muro d'onda. Girandola di piume, vele, raggi e drappi. Carosello di sorrisi e volti alteri. Immersione di pollo, birra, fumo, sudore sotto il sole cocente.

We've got the freedom, we've got the freedom, we've got the freedom... dice la soca. Ci è rimasta attaccata alla pelle, anche quando siamo usciti da questa barriera corallina. E ci ritroviamo sulla riva: stanchi ma felici, ci guardiamo stupiti e straniti.

Quale fortuna arrivare per caso su una barca che per caso si trova a St Vincent alla chiusura del Carnevale... quando mai ci ricapita un caso così nella vita?!

Paola

Velista (non proprio) per Caso