Ultimi giorni a Buenos Aires.

Alla fine molleremo gli ormeggi.Il cielo è pesante e l’oppressione del caldo ha reso difficili questi giorni di lavoro. 

La barca aveva bisogno di una ultima messa a punto prima di dirigere la prua a sud. Da qui in poi, per il prossimo anno, le occasioni per riparare o revisionare le attrezzature saranno nulle. Ecco perché approfittiamo al massimo della sosta nella capitale argentina.

Poco tempo per visitarla; giusto qualche passeggiata a Puerto Madero, la zona del passeggio, e una giornata nella campagna della provincia, a casa di Martin un caro amico di Adriatica che spero possa imbarcare per la tratta da Punta Arenas a Puerto Montt. Ci ha preparato il classico Asado, servito sotto gli alberi della casa del campo, con intorno le immancabili vacche marroni, una famiglia di oche, quattro cavalli, alcune pecore e il mulino per estrarre l’acqua dalla falda.

Per il resto l’accoglienza è stata cordiale e gli argentini, con i loro tempi un po’ lenti, si sono messi completamente a disposizione di Adriatica.

Stanotte annunciano un peggioramento del tempo. E’ normale, prima della nostra partenza. Figuriamoci se riusciamo a navigare con tranquillità! Ma non fa nulla, perché sarà un’occasione per mettere subito alla prova l’equipaggio; la barca già sappiamo che non avrà problemi. Stanotte passerà un pampero: vento fortissimo e pioggia scrosciante.

Di buono lascerà uno strascico di aria fresca, il cielo terso, una stellata magica e un’alba da ricordare.

Tutti elementi che mi ricordano casa, il mio Mediterraneo e qualcuno che mi pensa, ad ogni tramonto. L’importanza di non essere soli, nemmeno nel luogo più lontano da casa.

A Puerto Madryn imbarcheranno altri amici. Sono curioso.

Buon Vento

Filippo Mennuni

Skipper di Adriatica