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Un mare che sembra dipinto per l'occasione

3 July 2006 ore 20:00

A bordo dell'Adriatica c'è una euforica allegria... il mojito di Flavio ha fatto il suo effetto... Ma io non mi dimentico di voi, che state lavorando sotto il sole di luglio e che sognate con noi! Stamane abbiamo lasciato Union Island e tra tartarughe e marosi abbiamo navigato fino a Mustique Island. Tre ore di pioggia, sole e vento teso ci hanno portato bruciati e stanchi in questa baia stupefacente. Dopo pranzo ci siamo dilettati con una caccia al tesoro tra nuvole e mare. Infine Umberto, Enzo, Paolo, Ricardo, Daniele e Flavio sono andati in esplorazione di questa isola di vip! 


Nota tecnica: si è rotta l'altra scotta del fiocco! Nessun ferito stavolta... ma nessuno sta più vicino al winch!

 

Nota paesaggistica: il porto di Clifton (la capitale di Union Island) si distingue per le acque limpide che lo circondano. Una villetta spunta ambiziosa su un quadrato di roccia in mezzo alla barriera, uno stuolo di catamarani si spalleggia nelle acque quiete. Le barchette color pastello dei pescatori osservano distese sulla riva.


Una vista diversa ci attende a Mustique, un'isola privata, che stupisce per l'aspetto curato e signorile. Ville maestose ma discrete si nascondono nella folta vegetazione. La baia che ci accoglie è ampia e curiosa, i rossi frangipane appaiono più intensi che nelle altre isole. Un prato inglese si fa strada nell'intricata foresta, aggiungendo uno tono chiaro all'affresco di verdi che allieta la vista.

 

Paola, Velista (non proprio) per Caso

 

 

Dopo un paio di giorni dall'arrivo si cominciano a resettare le cellule e con il jet lag è in dissolvenza si inizia a percepire quello che sta intorno a noi. Mare che sembra dipinto per l'occasione con del verde che sfuma all'azzurro chiaro fino al blu intenso, isolotti coperti di verdi piante grasse che emergono quasi come ippopotomi per respirare, stormi di gabbiani e uccelli stanziali che volteggiano sopra vento con demo acrobatiche da Frecce Tricolori. E' presto detto; ci troviamo in uno spattacolo della natura con un contesto urbanistico che nessun architetto potrebbe realizzare.

 

Oggi, lunedì 3 luglio, ci dirigiamo verso l'isola di Mustique che ci hanno detto sia frequentata da personaggi dello spettacolo, e anzi, alcuni di loro hanno una semplice residenza "estiva". Ebbene, iniziamo la navigazione con vento di circa 20 nodi e presto il mare inizia a increspare un tantino. Il nostro capitano Federico ci dice che è merito della "batimetrica", che sarebbe la differenza di fondale, e di stare tranquilli che tra poco sarà diverso ancora. Come se niente fosse, ad una andatura di bolina che il temerario Ricardo (è il secondo tubista portoghese in compagnia di Paulo, e si scrive con una sola c) il mare si ingrossa, ma non tanto, solo che Adriatica inizia a "bere di tanto in tanto acqua" dalla falchetta (il bordo alto!!) che si incunea tra le onde che ci sollevano e abbassano continuamente.

 

Ad un certo punto sentiamo come uno schiocco di frusta e dopo un ohhhh comune ci si rende conto anche la seconda scotta del genoa ha rinunciato al proprio lavoro quotidiano. Niente di grave, la riparazione sarà di li a breve. C'è da dire che noi siamo tutti sulla barca abbracciati a qualcosa di solido e l'unica preoccupazione è quella di spostarsi da una parte all'altra nel momento in cui cambiamo il bordo di andatura. Tra quelli che fingevano di partecipare alla navigazione, quelli che cercavano di "dormire" e quelli che guardavano continuamente il tempo, direi che sono stati provverbiali i grissini salva stomaco che le nostre magnifiche hostess di bordo ci hanno rifilato; intendo Elisabeth, detta Queen Elisabeth e non certo perché è francese; Paola, la nostra salodiana che studia fisica a Munchen. Davvero ancora grazie!

 

Daniele Golinucci

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