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Un'operazione a cuore aperto a 45°C

14 May 2002 ore 21:00

Anche oggi è un giorno di riparazioni. Infatti dopo l’ennesima telefonata con la ditta produttrice del generatore principale che ha sede negli Stati Uniti, riusciamo a sapere che il nostro pezzo di ricambio è già in volo per le Galapagos dove arriverà in tarda mattinata. Dopo essere stati presso l’ufficio di sdoganamento e dallo spedizioniere finalmente nel pomeriggio entriamo in possesso della pompa di alimentazione.

 

Il generatore è in garanzia per cui chiedo alla ditta produttrice di indicarmi un meccanico per l’istallazione della nuova pompa. Mi indicano un numero di telefono di una officina autorizzata a Quito sulla costa dell’Ecuador. Telefono ma il meccanico ci chiede 450 dollari per il suo intervento, giustificandosi che deve mettere in conto anche il volo aereo di andata e ritorno per le Galapagos…

Troppo caro, ci sembra un furto o meglio, una estorsione. Che fare? Cedere al ricatto o trovare una soluzione alternativa?

 

Mi viene in mente "superciuck" (il meccanico di Santa Cruz che ci ha "trovato" le cinghie per l’alternatore…) ma non voglio chiedergli di cimentarsi in una impresa per lui così rischiosa… potrebbe saltare in aria con una alitata di troppo in sala macchine. Tra vapori di benzina e di birra, il rischio è reale.

L’unica soluzione è rassegnarmi ed entrare nel vano motori e effettuare la riparazione da solo, e con Antonella come assistente iniziamo l’operazione a cuore aperto del generatore. La temperatura in sala macchine è di circa 45 gradi centigradi e quando per qualche motivo ne usciamo, i 30 gradi dell’equatore ci sembrano quasi un sollievo.

Si suda come cavalli, e se vogliamo trovare a tutti i costi il lato positivo della cosa, posso dire che mi è servito per perdere qualche chilo di troppo. Adriatica è l’unica barca al mondo ad avere anche la sauna a bordo

 

Ad ogni modo dopo alcune ore di lavoro, possiamo dire che il paziente ha superato la crisi, è uscito dal coma e il suo cuore ha ripreso a funzionare regolarmente. E con lui anche Adriatica che assetata come un maratoneta nel deserto, prima di affrontare la lunga traversata del Pacifico ha potuto fare il pieno di energia, ricaricare le batterie e riprendere a pieno la sua funzionalità. Ad Antonella ho conferito il titolo di “meccanico navale” ad honorem per meriti conquistati sul campo.

 

Marco Covre

Comandante di Adriatica

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