Navigare nei canali cileni
Consigli per stare bene in barca
Consigli per stare bene in barca /2
La borsa del marinaio
Leggere il cielo dell'emisfero australe
Dove punta la bussola?
I bollettini meteo
Le correnti - Seconda parte
Le correnti - Prima parte
La navigazione oceanica
Pulizie invernali
Le correnti - Prima parte
di Filippo Mennuni
(prima parte)
Le correnti marine sono dei fiumi. Dei veri e propri fiumi nascosti nei mari che hanno caratteristice peculiari e proprie. Sono forti, costanti, estese, regolari. Almeno questo vale per le grandi correnti che spostano masse d'acqua enormi attraverso Oceani e mari. La corrente può essere contraria ad una navigazione a vela e far aumentare anche notevolmente il percorso e il tempo di percorrenza. Questo é il caso che Adriatica vive ora, qui, nel pacifico centro-orientale. La corrente di Humboldt (o del Perù) ci ostacola e rallenta nella nostra corsa contro il tempo per essere in Cile entro il 6 di gennaio. Ma i refoli della controccorente di questa stessa corrente che nasce intorno all'Antartide saranno quelli che ci aiuteranno a discendere i Canali Cileni e ci spingeranno in Atlantico attraverso lo stretto di Magellano e il Canale Beagle. La corrente può essere nemica, opponendosi al vento e facendo crescere enormemente l'altezza delle onde marine, oppure amica, aiutando lo scorrere dello scafo verso la meta.
Imparare a conoscere le correnti, per un marinaio, é prioritario. Il giro che faranno intorno a un'isola, lungo una costa e le controccorrenti, figlie indisciplinate della corrente madre. Entrare in un porto o in un canale con una corrente al traverso può essere un esercizio interessante e pericoloso. Lanci la prua della barca diritta verso l'ingresso del porto e ti ritrovi mezzo miglio più a sud, contro la falesia. Allora, saggiamente, raddrizzi e la prua punta un luogo inaudito, una roccia dura e pericolosa e, se hai ben calcolato, scivolando un po' lateralmente, la barca si infila tranquilla tra rosso e verde e, di colpo, sei al sicuro. Navigare vuol dire tenere conto di questi fenomeni naturali. Esse insegnano la costanza, l'abbandono, l'ostinazione verso l'obiettivo. Coriolis, Jean-Baptiste Elzéar Coriolis, ingegnere insegnante alla 'Ecole Polytecnique' di Parigi, ci ha spiegato l'influenza della rotazione terrestre sul percorso di venti e maree.
Ogni movimento, sul nostro pianteta, é il risultato - semplificando - di 5 forze: la pressione, la forza centrifuga, l'attrito, la gravità e la Forza di Coriolis. Quest'ultima, meno conosciuta, spiega il percorso che i fluidi hanno sul nostro caro pianeta. In sostanza, nell'emisfero Nord, dovuto alla rotazione terrestre, venti e correnti subiranno una deviazione verso destra. Nell'emishero sud, invece, verso sinistra. Immergete il vostro sguardo in un lavandino che si svuota e ne avrete la prova evidente. Nulla all'equatore, questa tensione aumenta man mano che ci si avvicina ai poli. E' per questo che la Corrente del Golfo esce dal Golfo del Messico e poi segue la costa Nord Americana girando verso Est e invece, la nostra cara corrente di Huboldt (peraltro intuitore della cosa, ma incapace di spiegarla scientificamente) sale lungo il Cile poi dévia a sinistra verso le Galapagos. Per la nostra pena, ora. Per la gioia di foche e pinguini, alle Galapagos!