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Martino intervista Ferruccio Bellati

30 January 2006 ore 12:00

Come forse già sapete, chi vorrà partecipare al giro del mondo di Adriatica imbarcandosi in una delle tratte previste dovrà versare un contributo di mille euro. Fin qui sembra una transazione economica del tutto normale: io (Adriatica) ti offro una crociera o un corso di vela e tu paghi una cifra, contenuta ma di tutto rispetto. La faccenda diventa meno ordinaria per la logica di mercato se pensate che nemmeno un euro di questi mille andrà ad Adriatica. Tutta la cifra verrà versata direttamente a una ONG o ad una Associazione ONLUS per finanziare un progetto di sviluppo in paesi che ovviamente ne hanno un gran bisogno.

In poche parole, il biglietto di ingresso sulla nostra barca è totalmente destinato a un'opera di solidarietà.

Come faremo, allora, a coprire le spese non indifferenti per il giro del mondo di Adriatica? Saremo aiutati da un gruppo di ditte che anziché investire nelle consuete forme di promozione pubblicitaria, daranno a noi la possibilità di compiere questa impresa, a voi parteciparvi e a tutti quelli che sono coinvolti nell' avventura di fare qualcosa di utile per chi ne ha veramente bisogno. L'idea è di Ferruccio Bellati dell'ICB, che rappresenta un consorzio di numerose ditte del settore idrotermosanitario. E' stato lui a convincere un gruppo aziende a coprire un minimo garantito di spese necessarie a effettuare un tratto di navigazione di Adriatica pari a una fetta del Giro del Mondo.

 

Ecco come gli è venuta questa idea bella e soprattutto buona:

 

Un paio di anni fa - mi racconta Ferruccio Bellati - abbiamo cominciato a gestire alcune iniziative di solidarietà utilizzando una parte di fondi che ci arrivano dalle ditte produttrici del settore idrotermosanitario e che sono normalmente destinate a strenne per la clientela. In pratica, anziché regalare ai nostri clienti gadget come magliette e berretti, abbiamo finanziato la costruzione di una scuola nello Sri Lanka distrutta dallo Tsunami. Maurizio Schena, titolare della ditta COMAS e Assessore al bilancio del Comune di Carate Brianza, si è fatto promotore del progetto: "La nostra Amministrazione ha messo in moto la macchina della solidarietà coinvolgendo la cittadinanza in numerose iniziative, il cui ricavato è stato destinato dal Consiglio Comunale al co-finanziamento del Progetto Mirissa, in collaborazione con ICL2001".


Martino: Come le è venuta l'idea del progetto "Sull'onda di un sogno"?

Ferruccio: Quando ho incontrato Patrizio, ho realizzato che Adriatica era un formidabile strumento di comunicazione e poteva esserlo anche per quella aziendale. L'obiettivo della Percaso era già di portare in giro gente per il mondo e si cercava una formula per poterlo raggiungere. Io ho pensato: benissimo, facciamo in modo che questo sogno del giro del mondo, comune a tante persone, si realizzi. Ma, visto che gli sponsor coprono i costi, coinvolgiamo queste persone in un altro sogno, questa volta di solidarietà. In pratica, noi paghiamo la comunicazione che dà lo "strumento" Adriatica e grazie a lei possiamo coinvolgere quanti parteciperanno al giro del mondo nel finanziamento del nostro progetto benefico. E' una sfida. Ma io sono convinto che business e solidarietà non siano entità necessariamente antitetiche. E sono sicuro che lo dimostreremo.

 

Martino: E' stato facile coinvolgere le ditte in questa operazione?

Ferruccio: E' stato o facilissimo o impossibile. Nel senso che le aziende che hanno accettato lo hanno fatto subito con entusiasmo, con le altre non c'è stato verso.

 

Martino: E lei parteciperà a qualche tappa?

Ferruccio: Non lo so perché, per restare in tema ho un mare di impegni. Ma mi piacerebbe molto e farò di tutto per fare una tappa. Io sono un appassionato di mare e di vela e ho già navigato su Adriatica grazie a un produttore, la Glass, che è uno degli sponsor primari di questo progetto e che aveva sponsorizzato il giro d'Italia di Cino Ricci.

 

Martino: Sono sicuro che riuscirà a trovare il tempo. In questo caso sceglierà la rotta verde o la rossa?

Ferruccio: Sono attratto dalla rossa. Sempre che mi giudichino idoneo. Ma sinceramente non mi dispiacerebbe affatto una tappa della verde in compagnia di mia moglie e mio figlio.

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