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Navighiamo verso Curacao

21 September 2006 ore 18:00

I delfini sono animali bellissimi. Mi posso permettere di iniziare con una frase fatta di questa portata, una banalità di quelle che a sentirle al bar la mattina ti farebbero andare di traverso il cappuccino per intenderci, perchè oggi, assieme a tutti gli altri membri dell'equipaggio di Adriatica ho avuto la fortuna di passare una giornata praticamente a contatto con questi esseri meravigliosi.


Stamattina eravamo ancora ormeggiati vicino alla spiaggia di Klein Curacao, subito dopo colazione si avvistano quattro delfini a poca distanza dalla nostra barca, probabilmente le stesse due coppie con le quali aveva avuto la fortuna di poter giocare ieri Federico. E' Elisabeth che annuncia a tutti noi, con l'entusiasmo gioioso e contagioso che la contraddistingue, la presenza dei mammiferi. Ci gettiamo in acqua cercando di fare il prima possibile nella paura che se ne vadano. Federico mi dice che c'è una razza bella grossa proprio sotto lo scafo di Adriatica, ma io neanche la vedo, emozionato come sono all'idea di poter nuotare coi delfini.

Sono un po' lontani dallo scafo e arrivo col fiatone sul luogo dove i delfini, ma una volta giunto il cuore mi inizia a battere ancora più velocemente per l'emozione. Quattro corpi grigi elegantissimi intrecciano le loro danze gioiose nel blu cristallino del mare caraibico e della sabbia bianchissima risaltando in maniera fantastica.

 

Sembra di assistere ad uno spettacolo teatrale. I loro movimenti sono perfettamente coordinati, non una collisione che non sia leggiadra e voluta, non una perdita di fluidità. I più grandi ballerini avrebbero da imparare da queste bestie! Due mi passano davanti, uno sopra e l'altro sotto nuotando a pancia all'aria, con l'ondeggiare quasi ipnotico delle loro code in un sincrono quasi innaturale. Li perdo di vista, ma si tratta di poco, li vedo riapparire all'improvviso alla mia sinistra; questa volta sono tutti e quattro assieme e danno davvero l'impressione di essere un corpo di ballo che si prepara al gran finale.

Infatti poco dopo quattro sagome spariscono nel blu profondo del mare, troppo veloci da seguire per la mia pinneggiata (ma penso anche per la pinneggiata della maggior parte degli esseri umani). Rimango ancora un po' incantato a guardarli andar via. Saliamo di nuovo su Adriatica elettrizzati per il nostro incontro mattutino. Pranziamo con negli occhi e nel cuore il ricordo dei delfini, poi si decide di far rotta per Curacao, al fine di giungerci prima di buio.

 

Prima di partire Federico fa un paio di passaggi di bolina di fronte al dinghi con lo scopo di fotografare Adriatica con gli striscioni degli sponsor. Sulla piccola imbarcazione si trovano Mauro con la sua attezzatura fotografica e Damiano, che si destreggia fra il guidare il gommoncino e fare delle riprese con la telecamera di Dario. E' proporio durante uno di questi passaggi che i delfini si uniscono di nuovo a noi. Iniziano tutti e quattro a nuotare davanti e a fianco della prua di Adriatica, scambiandosi agili fra di loro e passando pericolosamente vicini allo scafo. Noi, emozionatissimi e deliziati da questo spettacolo scattiamo letteralmente centinaia di foto agli animali, nel mio caso almeno con la certezza che solo una minima parte saranno appena passabili, data la difficoltà del soggetto da riprendere. Ci accompagnano fin quasi all'isola di Curacao, poco prima di arrivare in prossimità della costa un altro gruppo di delfini (più piccoli) sostituisce il primo.

L'arrivo a Curacao è una cosa un po' strana. Si entra in una specie di fiordo costellato di approdi, spiaggette e ville di una certa bellezza e grandezza. Se non fosse per i rilievi dell'entroterra e le palme sembrerebbe di essere in Frisia, si capisce perchè queste sono le Antille Olandesi, se non altro.

Si va prima di cena a bere qualcosa in un localino tipico, praticamente una casa galleggiante, ma il nostro pensiero torna continuamente all'esperienza vissuta oggi coi delfini.

 

Simone, Velista (molto) per Caso

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