di Franco Maestrelli, pigafettiano.

E’ il grande giorno! Già di primo mattino cominciano i preparativi per la conferenza stampa del CNR e per la cerimonia della partenza.

Arriva Andrea della Marina di Sant'Andrea per vedere di sistemare il pilota automatico e quando ormai la speranza stava per abbandonarci riesce a far funzionare tutto. Volevano offrirgli una bella birra fresca, ma ci accorgiamo che a bordo mancano anche le birre (forse chi ha fatto cambusa vuole abituarci fin da subito agli stenti subiti dai marinai di Magellano-Pigafetta…).

Arrivano varie televisioni e giornalisti e tutti noi (riconoscibili dalle magliette P-500) veniamo intervistati da persone che capiscono ben poco di Pigafetta, di vela e dei giri del mondo. La conferenza CNR risulta a tutti molto interessante. La barca continua ad essere invasa da curiosi, da soci che parteciperanno a qualche tappa, da autorità, da Linea Blu e da amici che sono venuti a salutarci. Si imbarcano anche la Manuela, Maurizio e Giuliano, i 3 ospiti che arriveranno fino a Palermo e/o a Cadice; ci sistemiamo a bordo, ognuno ha a disposizione una cabina col relativo bagno, decidiamo anche le coppie e i relativi turni in navigazione.

Ormai è l’ora di pranzo e decidiamo, prima della partenza, di farci una bella pasta, finalmente col sale, ma sul più bello arriva l’ordine di partire: finiamo il nostro piatto in fretta e furia, sistemiamo la cucina e lasciamo l’ormeggio fra gli applausi degli amici, dirigendoci verso la piattaforma oceanografica del CNR per la taratura degli strumenti dell’ISMAR che abbiamo a bordo. Andrea esegue la taratura, fa foto e alla fine tutti assieme brindiamo alla buona riuscita dell’avventura.

Trasbordiamo tutti sulle imbarcazioni del seguito e qui, facendo manovra al timoniere in marcia indietro sfugge di mano il timone che prende una bella botta! (Capiremo un paio di giorni più tardi cosa era successo con quel colpo ai settori della timoneria…).

Non c’è vento, ma issiamo lo stesso la randa (che rimarrà a riva fino a Brindisi) e finalmente partiamo con rotta Sud Est. In navigazione tutto sembra acquietarsi (a parte il rumore del motore), siamo tutti più tranquilli e distesi, ci sistemiamo nelle nostre cabine, facciamo ordine e pulizie e ci godiamo la navigazione. Rispettiamo i turni e navighiamo a 7 kn verso le Tremiti. Ogni ora facciamo il punto sulla carta nautica, fidandoci esclusivamente delle coordinate che ci dà il GPS.

Il mio turno è quello che ritengo il più pesante: da mezzanotte alle 04.00 e da mezzogiorno alle 16.00, per fortuna Maurizio è simpatico e bravo.