Ritorno in Polinesia: il documentario
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Ritorno in Polinesia: il documentario
► "Ritorno in Polinesia!" Il viaggio completo in due episodi da un'ora ciascuno è disponibile in streaming on demand su Vimeo a questo link
Al mio primo viaggio in Polinesia Francese, la terra del sogno, dopo varie peregrinazioni per le isole più occidentalizzate sbarcai finalmente a Rangiroa, l'isola dei documentari di Folco Quilici che la fece conoscere come la più lontana e più autentica dell'arcipelago polinesiano. Non contenta di essere sulla striscia dell'atollo più abitata, dove fa bella mostra di sé oltre la chiesa anche un villaggio turistico di alto livello, presi una barchetta che andava a Tiputà, il villaggio autentico di pescatori che sta dall'altra parte della pass (il passaggio di mare che divide una parte dell'atollo dall'altra e che mette in comunicazione l'oceano con la laguna). Una volta sbarcata mi venne incontro l'uomo più tatuato del mondo, un re-re (un ragazzo fatto crescere come se fosse una fanciulla) che si lamentava per il duro destino di un cane a cui avevano tagliato le orecchie in quanto era destinato di lì a poco ad essere mangiato... e una signora si mise ad urlare che noi, io e Giuseppe che riprendeva, eravamo italiani come "Albertò" che stava nel villaggio da tempo.
Poi arrivò Albertò, un bianco corpulento con un fisico da paracadutista, ma con un po' di pinguedine che mi era familiare... Albertò mi disse con un accento bolognese: "Tu sei la Syusy, ti conosco, sei di Bologna, anche io abito a San Lazzaro!". Albertò era ben inserito nel villaggio, alla mia domanda su che cosa facesse lì rispose che 'pescava'. Stava in Polinesia da qualche anno, si era innamorato di Miss Thaiti e aveva avuto una figlia da lei, India, di pochi anni. La stessa età di Zoe, mia figlia. Facemmo un po' di filosofia su cosa era o no il paradiso e poi noi ce ne andammo. Pensavamo di non rivederci mai più, ma l'anno dopo ci siamo incontrati a Bologna, in centro, sotto la pioggia e con il cappotto. Aveva lasciato la Polinesia e aveva portato la bambina in Italia per educarla all'occidentale, diceva che la Polinesia andava bene per non fare nulla, ma per stare nel mondo una bambina va educata da noi... India aveva l'età di Zoe e hanno iniziato insieme le elementari. India era bellissima, dolcissima, intelligentissima, giocava a scacchi e vinceva sempre. Era una gigantessa del Pacifico, a 6 anni superava Zoe di mezzo metro, tutti i suoi vestiti passati a Zoe le andavano bene anni dopo. Era una sicurezza, se Zoe aveva dei problemi coi maschi prepotenti li minacciava di chiamare India. Divennero amiche 'per sempre' come dicono loro e si sono sempre tenute in contatto.
India è cresciuta in Italia e non è mai tornata nella sua terra natale, coltivando però il sogno del suo ritorno per stare con la madre e per conoscere la sua famiglia polinesiana. Compiuti i 18 anni questo sogno l'ha realizzato, Zoe ed io siamo andate con lei. E questa è la sua storia.
Syusy Blady