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Diario di bordo
Patrizio arriva a San Fruttuoso. Questo tratto di costa nasconde un tesoro, il famoso Cristo degli abissi, meta di curiosi e subacquei. Dalla superficie si intravede questa enorme statua poggiata sul fondo del mare, ma la vista migliore si ha quando ci si immerge. Per questo, per poter vedere com'è il Cristo degli abissi, Patrizio ha chiesto l'aiuto di Sara Venturini, campionessa di apnea.
La statua raffigura Cristo con le braccia alzate. La sua mano si trova a 10 metri di profondità, mentre per raggiungere la base bisogna scendere a 15 metri di profondità.
Il Cristo degli abissi è un simbolo della zona, con alle spalle una storia particolare. Il direttore Fanciulli dell'Area Marina Protetta racconta che nasce dall'idea di Duilio Marcante, uno dei padri della scuola subacquea italiana, che subito dopo la seconda Guerra Mondiale commissionò allo scultore Galletti una statua di bronzo creata con le eliche delle navi utilizzate durante la guerra, come monumento commemorativo per tutti quei subacquei deceduti in mare.
Il Cristo è così diventato un punto di riferimento, davanti al quale vengono celebrate cerimonie. Addirittura, che chi sceglie questo luogo per sposarsi.
L'Abbazia di San Fruttuoso
Patrizio non ha dubbi: San Fruttuoso è uno dei posti più belli del mondo! Entrando in barca il panorama si scopre pian piano, senza dimenticare però di prestare attenzione alle boe allungate che segnalano il canale di ingresso. Una volta avvicinati, ci si può attaccare alle boe rosse e bianche piazzate in giro apposta per evitare ai diportisti di passaggio di ancorare. Le boe rosse possono "reggere" anche imbarcazioni fino a 24 metri!
Sbarcando a San Fruttuoso si incontra subito la spiaggia, sempre gremita di turisti, ma risalendo poco poco la collina il FAI (Fondo Ambientale Italiano) invita a visitare il complesso abbaziale e la torre Doria. E la guida di Patrizio in questo giro nell'abbazia è proprio un rappresentante del FAI, Alessandro Capretti. Leggenda vuole che San Fruttuoso, martirizzato in Spagna, sia comparso in sogno ai propri discepoli indicando loro il luogo in cui seppellire le proprie ceneri. Storicamente il motivo per cui i monaci si sono stanziati qui dando origine dal 984 a questo complesso monumentale è sicuramente la presenza di una sorgente di acqua dolce, fonte di vita e sostentamento. Nel 1467, morto l'ultimo abate regolare, la comunità benedettina abbandonò San Fruttuoso. Nemmeno Andrea Doria, che riceve il giuspatronato del Monastero da Papa Giulio III alla metà del 1500, riuscirà a riportare i monaci qui, tanto che poi arrivano i coloni, ovvero i pescatori. Acqua dolce sì, ma anche acqua del mare: i pescatori vivono nell'abbazia fino ai giorni nostri, fino alla "donazione". Nel 1983 tutto il complesso viene donato da Frank e Orietta Pamphili Doria al FAI, che con un complesso restauro restituisce alla collettività questo gioiello dell'architettura romanico-gotica ligure. Il restauro ha preservato dove possibile il muro originale, in pietra calcarea rosa, che a seconda della luce del giorno risplende di diverse sfumature.
Un monumento davvero interessante, integrato nell'ambiente, che ogni turista di passaggio a San Fruttuoso dovrebbe visitare... Prima o dopo un bagno in mare si può fuggire per un po' dalla folla caotica della spiaggia per venire a prendere un po' di silenzio, di fresco e di cultura!