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L'Essenziale positivo

10 January 2016 ore 15:00

E poi, in un giorno patagonico in un porto patagonico, capita così: ti metti a guardare un film e vieni completamente assorbito in una realtà parallela. E risvegli ricordi, sensazioni, ti metti a ragionare su tante cose e sui molteplici modi di vederle.

Il concetto di "essenziale". Quello che noi viviamo in barca, durante la navigazione, ecco, quello è l'essenziale. Non ciò che ci permette di rimanere focalizzati sull'obiettivo, che non ci permette distrazioni e che rende la realtà grigia e uniforme. No. Parlo del concetto di "essenziale" positivo, quello che ti riporta al contatto con la natura pura, con il tuo vero io e con le persone che trovi accanto. Noi ci distacchiamo da quella realtà frenetica, iperproduttiva e iperefficiente che ci aspetta a casa. Ci immergiamo interamente in questa realtà più "viva", oserei dire, più "reale". Assumiamo i ritmi della natura e dei suoi elementi, viaggiamo sulle loro note, rispettandone i tempi. Ci adattiamo, prendiamo ciò che si presenta e ci comportiamo di conseguenza.

 

Se dobbiamo aspettare condizioni favorevoli, se siamo obbligati a fare delle pause prima di raggiungere il nostro obiettivo, apprezziamo comunque tutto ciò che ne deriva. Non sono perdite di tempo (come sarebbero viste secondo un "essenzialismo" produttivo) bensì un regalo. Questi freni naturali danno la possibilità di rallentare e vedere sfumature che altrimenti non si sarebbero percepite, e quando sarà il momento di godere del traguardo, allora se ne godrà anche il doppio. 

L'essenzialità dell'acqua, una meraviglia. L'oceano una presenza viva, che respira e che cela un intero mondo al suo interno e ogni tanto ce ne concede un piccolo assaggio. Un pinguino, il naso di un leone marino, lo sfiato di orche o balene all'orizzonte, l'allegria dei giochi dei delfini; presenze vive, meravigliose che improvvisamente spuntano fuori da questo mondo a noi sottostante ricordandoci quanto sia viva e meravigliosa la loro realtà parallela.

E poi l'etere, il vento, una presenza che và e viene e che per noi è davvero essenziale. Amici piumati che vengono a curiosare che animale strano e rosso sta solcando il mare in quel momento, dei voli leggeri, una danza naturale perfetta che lascia a bocca aperta noi che proviamo in ugual modo a sfruttare il vento imitandone l’ efficacia seppur non riuscendoci.

 

La notte è uno dei momenti più essenziali. In mezzo al mare e senza le luci invadenti della terra, non c'è bisogno di aspettare San Lorenzo per volgere gli occhi al cielo stellato ed essere stregati dal suo splendore. Ogni notte senza nuvole regala questa certezza. E' lì che volgiamo lo sguardo incuriosito e in cerca di magia ed è a quel punto che iniziano i nostri sogni.

Le stelle così importanti nel film che mi ha commossa, ugualmente importanti per me, soprattutto da quando, la notte di un 10 agosto, il mio cane, il mio amico, se n'è andato a giocare con le stelle cadenti. Ci eravamo addomesticati a vicenda, ed è stata dura abituarsi alla sua assenza, tanto che ora la voglia di vedere una stella cadente ogni sera, è grande. Un conforto per me vederle schizzare nel cielo e sapere che c'è lui a rincorrerle come un matto lassù. L'essenzialità dell'amore.

 

Anche noi di Adriatica ci stiamo in un certo senso addomesticando a vicenda. L'essenzialità delle relazioni. Si può dire che "ci siamo capitati l'un l'altro" compagni di avventura, e che stiamo riconoscendo questa fortuna rispettandoci e scoprendoci per quel che siamo, ogni giorno un pochino di più. Una ricchezza di legami che in una realtà differente richiederebbe molto più tempo e che qui "l'essenziale positivo" ci permette di guadagnare più rapidamente e con maggior intensità.

C'è chi condividerà e chi invece no, ma siamo tutti diversi... ringrazio la versione cinematografica de "Le Petit Prince" che consiglio assolutamente. Mi ha davvero ammaliata ed emozionata, dando origine a molteplici sensazioni che ho sentito il desiderio di condividere con voi. Grazie di cuore a chi ha dedicato il suo tempo prezioso a queste parole.


Alice Grossi

La ragazza che si commuove ancora per queste cose (e spera di farlo il più a lungo possibile) 

Marinaia di Adriatica

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