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Navigare nei canali cileni

di Filippo Mennuni.


Ancoraggio

Questa manovra condizionerà seriamente la tempistica dei nostri movimenti. Trovare un buon ancoraggio può richiedere tempo e una volta fatto buio non è più possibile cercarlo. Tanto meno si può continuare a navigare in canali stretti e soggetti a raffiche improvvise, invisibili di notte.

In queste zone sovente battute da violente raffiche abbiamo previsto i migliori materiali per l'ancoraggio: ancore di qualità e ben dimensionate, 100 metri di catena, un efficiente salpa-ancore e lunghe cime per ormeggiarsi a terra di poppa. Potrà forse sembrare un'esagerazione, ma in molte calette legarsi agli alberi a pochi metri dalla riva, usufruendo così del riparo offerto dalle fronde, rappresenta l'unico sistema per poter dormire tranquilli l'intera notte. Molte calette, incassate tra alte montagne, col cattivo tempo vengono spazzate da violentissime quanto imprevedibili raffiche di vento, i cosiddetti "williwaw" che, arrivando da direzioni diverse, rendono insostenibile l'ancoraggio alla ruota. In altre circostanze si potranno trovare profondità adeguate solo a pochi metri da riva, ma allora la barca non avrà sufficiente spazio per girare alla ruota: ecco quindi la necessità di legarsi a terra.

La manovra in equipaggio ridotto richiede coordinazione, specie in presenza di vento. Si cercherà la zona più adeguata con anticipo, considerando che il vento forte arriva sempre da NW-W-SW e, dopo aver fatto prendere bene l'ancora, ci si avvicinerà di poppa il più possibile al luogo prescelto. Raggiunta una distanza ragionevole, un membro dell'equipaggio porterà in canotto a terra il più rapidamente possibile un cavo. In seguito, con più calma, si assicurerà anche il secondo ed eventualmente un terzo e si faranno gli aggiustamenti necessari. Capite da questa descrizione quanto tempo sia necessario alla manovra. Relativamente alla sicurezza dobbiamo tenere presente un'altra regola d'oro: non lasciare mai un buon ancoraggio se si hanno dei dubbi sullo stato del canale esterno. Infatti, se già all'interno di una caletta le condizioni sono mediocri, una volta fuori dal riparo saranno sicuramente peggiori. Il ritorno in un luogo protetto alle volte si rivelerà impossibile. Per questo bisogna essere pronti a rivedere di continuo i programmi di navigazione e di lavoro.


Williwaws

Il portolano argentino offre una descrizione molto efficace di questo fenomeno:

"La loro azione è più forte nelle calette e nelle acque sottostanti a ripide montagne. Le raffiche discendono ruggendo dalle valli tra rocce e alberi scossi violentemente. Piccoli vortici di spuma si formano sull'acqua correndo a incredibile velocità, accompagnati da temporali con pioggia o grandine che nascondono la costa. La durata del fenomeno è di circa 8-10 secondi, ma talvolta può raggiungere il minuto".


Le Pilot HO inglesi offrono la seguente descrizione:

"Contrariamente alla maggior parte delle raffiche delle regioni tropicali e temperate, i williwaws dipendono molto, se non interamente, dall'esistenza di forti venti che, soffiando dal mare, oltrepassano terre di grande altezza. Quando questi venti raggiungono le coste degli arcipelaghi cileni, essi generano mulinelli di differente forza. A Ovest di Cabo Froward e lungo le coste continentali, si sono osservati williwaws di una violenza inaudita: le raffiche possono superare i 100 nodi".


Queste note non necessitano di ulteriori commenti: tutta la prudenza che traspare dal paragrafo sulle tecniche di ancoraggio viene ora senz’altro vista anche da voi sotto un’altra ottica. 

(dalle note in italiano di Giorgio e Mariolina Ardizzi)

 

Carburante

Navigando lungo i canali cileni, da nord a sud, si incontreranno venti e correnti favorevoli lungo la maggior parte del tragitto. Per questo la scelta di invertire il senso del giro di Darwin. Il motore verrà usato principalmente durante i rari momenti di assenza di vento, per aiutare la navigazione a vela, per i generatori, per produrre acqua, per entrare nei fiordi o per ormeggiare nelle minuscole calette. Sebbene Adriatica abbia una buona autonomia dobbiamo gestire preziosamente le nostre scorte.

Rimontando invece alcuni canali controvento che percorreremo in varie occasioni non dobbiamo però dimenticare che nei molti giorni di cattivo tempo, a causa del forte vento, dell'onda e della corrente contrarie, la navigazione a motore non ha molto senso in quanto risulta poco efficace. E la vela è impossibile in spazi così angusti.

In questi casi la cosa più saggia da fare è aspettare pazientemente il ritorno di condizioni più maneggevoli. Viste le condizioni sovente sfavorevoli abbiamo quindi previsto consumi molto superiori alla media. Essendo i luoghi di rifornimento lontani tra di loro molte centinaia di miglia, caricheremo il massimo di combustibile.


Nel sud del Cile è in vendita una qualità di gasolio molto raffinata, di ottima qualità. Ha un potere di combustione superiore e non congela. È possibile rifornirsi, lungo i canali argentini e cileni che frequenteremo, solo nei seguenti luoghi: 


  • - USHUAIA (Canal Beagle): accostando a un piccolo pontone.
  • - PUERTOWILLIAMS (Canal Beagle): il combustibile è fornito dalla stazione COPEC con un’autocisterna.
  • - PUERTO NATALES (Canal Señoret): la ESSO e la COPEC lo portano direttamente in banchina con una piccola autopompa. Il servizio non è approvato al 100% dalle autorità e il Capitano di Porto può alle volte bloccarlo. La deviazione a P.to Natales allunga la rotta di circa 130 miglia tra andata e ritorno, ma per noi è già prevista.
  • - ISLA GUARELLO (a Ovest di Canal Concepción): fuori rotta rispetto ai canali commerciali. L’impresa che gestisce la miniera può vendere del gasolio solo in caso di estrema necessità e per pura cortesia. La deviazione comporta 55 miglia tra andata e ritorno senza sicurezza di ottenere il carburante.
  • - PUERTO EDÉN (Isla Wellington): il paese di soli 250 abitanti viene rifornito di combustibile da una nave ogni 4 mesi e verso la fine del periodo non sempre il gasolio è disponibile. Si chiede in anticipo lungo i canali, tramite le varie stazioni radio dell'Armada, se vi è disponibilità. Il prezzo è molto più elevato che la norma. Avendo ricevuto segnalazioni di gasolio sporco, dovremo controllare la qualità ed eventualmente filtrarlo. P.to Edén si trova a metà strada tra Ushuaia e l'Isla de Chiloé. Insieme a P.to Aguirre, situato molto più a nord, rappresenta l'unico posto di rifornimento sulla rotta principale, la nostra.
  • - CALETA TORTEL (Seno Baker): stesso discorso di P.to Edén, però con un detour di 150 miglia tra andata e ritorno. È previsto che ci andiamo, ma non c'è pescaggio per noi, quindi non possiamo entrare.
  • - PUERTO CHACABUCO (Seno Aysén): importante porto della regione. Combustibile solo con bidoni a circa 500 metri dal punto d'ormeggio del dinghy. Nessuna possibilità per Adriatica. Detour di circa 80 miglia tra andata e ritorno.

 

Prima, a partire da Antofagasta fino all'Isla de Chiloé, ogni paese è dotato di un distributore di carburante, ma raramente sarà possibile rifornirsi direttamente attraverso una manichetta alla barca a causa del pescaggio. Il prezzo del carburante varia nel paese a seconda delle compagnie; nel sud, nelle cosiddette zonas aisladas (zone isolate), esso può costare alle volte anche un 50% in più, a causa delle spese di trasporto.

Per concludere: una barca che parta da Chiloè per Ushuaia o P.to Williams e non voglia effettuare lunghe deviazioni, dovrà prevedere di percorrere, prima di trovare un posto di rifornimento, 620 miglia (P.to Edén). Da lì dovrà percorrerne altre 600 miglia per raggiungere Ushuaia. Per capirci, 600 miglia sono la distanza tra Genova e Messina.

 

Cambusa


Una caratteristica tipica del Cile e dell'Argentina è che si mangia bene un po' ovunque! Ottimi prodotti, cucina latina semplice e gustosa, vini di gran classe e il piacere comune di sedersi davanti a una buona tavola imbandita permetteranno ai buongustai di saziare le proprie voglie. Ovunque vi sono ottimi ristoranti e trattorie a prezzi modici. 

Nel sud del Cile la fanno da padrone i prodotti ittici: pesci e frutti di mare sono di prima qualità e a prezzi spesso irrisori. In Argentina invece è la carne l'alimento base. Con la sua qualità eccelsa è riuscita giustamente a crearsi il mito della carne più buona del mondo!

Per quello che riguarda la cambusa bisogna pensare all'isolamento totale dei luoghi. Di conseguenza vale la regola che "quando si trova si compra". Il clima freddo e il ghiaccio abbondante (lo si trova nelle zone più australi) aiutano la conservazione dei cibi. Ormai nei grandi centri vi sono supermercati che possono soddisfare tutte le nostre esigenze, ma nei piccoli paesi alle volte è già molto se si trovano i prodotti di base. Ci riforniremo a dovere a Valdivia, poi a P.to Montt, oppure a Castro (Isla de Chiloé), quindi praticamente più nulla fino a Ushuaia e poi Mar del Plata. Altrove sarà tutto più difficile.

Nel sud sovente frutta e verdura lasciano un po' a desiderare, anche se la situazione è in netto miglioramento. I prezzi, per via del trasporto, sono più cari che al nord.



Filippo Mennuni

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